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Fondi Pnrr tolti alla Città metropolitana. Puccio: “Progetti a rischio, aspettiamo risposte”

MESSINA . La polemica per la rimodulazione governativa del Pnrr. Un miliardo e 400 milioni, secondo la Cgil, tolti alla Sicilia e al territorio messinese. Secondo Salvo Puccio, direttore generale del Comune di Messina e già dirigente della Città metropolitana, “il governo agisce con una logica centralistica e che non tiene conto delle necessità dei territori. E della loro programmazione. Su queste scelte è intervenuta la senatrice di Sud chiama Nord, Dafne Musolino, durante il question time. Per le proprie esigenze, e non per una nostra incapacità di spendere i fondi del Piano per la ripresa e resilienza, chi governa definanzia alcuni progetti già previsti e condiziona la nostra programmazione”.

393 finanziamenti a rischio per 59 milioni: dalla messa in sicurezza del territorio alla Città del Ragazzo

“Da quanto emerge dal definanziamento delle misure del Pnrr – ha osservato la segretaria Cgil Messina Stefania Radici – i Comuni della Città metropolitana di Messina rischiano di perdere 393 finanziamenti per circa 59 milioni per la messa in sicurezza del territorio e l’efficienza energetica; 6 finanziamenti per 29 milioni per progetti di rigenerazione urbana volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; 47 finanziamenti per 22 milioni nelle aree interne finalizzati a potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità a beneficio di anziani, disabili, minori e persone con fragilità; 11 finanziamenti per oltre 132 milioni per piani urbani integrati funzionali alla riqualificazione e restituzione alla fruizione pubblica di importanti aree tra cui la Città del Ragazzo a Messina; 5 finanziamenti per oltre 3 milioni relativi alla valorizzazione dei beni confiscati alla mafia; 8 finanziamenti per quasi 16 milioni di euro per interventi di tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”.

Se la Cgil chiede ai rappresentanti nazionali, regionali e locali di fare sentire la propria voce nelle sedi istituzionali, il direttore generale Puccio precisa: “Il governo si è impegnato a trovare la copertura di spesa per queste opere definanziate e non ho dubbi che si troverà. Ma il problema, ripeto, è che questo andrà a discapito di altre programmate ed è chiaro che così si erodono risorse preziose per i nostri territori”.

Non a caso il segretario della Cgil Messina Pietro Patti e Stefania Radici, componente della segreteria, mettono in guardia dall’utilizzo di altri fondi già destinati al territorio per coprire gli interventi del Pnrr definanziati. “Serve stanziare risorse aggiuntive – dicono Patti e Radici – per non togliere ai Fondi strutturali o al Fondo di sviluppo e coesione la possibilità di finanziare interventi altrettanto importanti per il territorio”