Politica

Il caso Tringali in consiglio: Previti e Musolino contro il presidente Cardile: “Ha perso la bussola”

Una battuta infelice sugli “asini volanti” mentre il consigliere Piero La Tona aveva appena iniziato il suo intervento in aula. Il caos in aula. L’allontanamento dell’assessore Laura Tringali dai lavori del consiglio mentre si discuteva la mozione per chiedere a De Luca di non dimettersi. E’ stato sicuramente uno dei momenti più concitati della seduta di ieri. Frutto di un clima che ormai in città, dentro e fuori il Palazzo, si respira da troppo tempo. Accanto all’assessore Tringali c’erano le colleghe Carlotta Previti e Dafne Musolino, in rappresentanza del sindaco che anche ieri ha deciso di non presentarsi in aula. Quando l’assessore Tringali ha dovuto lasciare l’aula, loro hanno deciso di rimanere per continuare a seguire e poi replicare ai tanti attacchi che sono arrivati dal consiglio. Vogliono però esprimere la loro solidarietà alla collega di giunta. E contrattaccano il presidente del consiglio comunale Claudio Cardile.

L’attacco a Cardile

«Cardile perde la bussola e profitta della funzione. Sapevamo già della parzialità del Presidente del Consiglio nella conduzione dei lavori d’Aula, ma oggi ha superato sé stesso e ne abbiamo avuto plateale conferma nel corso della seduta, convocata per la discussione della mozione presentata dal consigliere Nello Pergolizzi. Dopo la presentazione della mozione, il Presidente Claudio Cardile ha consentito a tutti i consiglieri che ne hanno fatto richiesta di svolgere il loro intervento, senza mai interromperli, anche quando alcuni di loro hanno pronunciato espressioni offensive e scurrili nei confronti del Sindaco, rappresentato in Aula dal Vicesindaco Carlotta Previti e dall’Assessore Dafne Musolino.

Una seduta incandescente

Durante gli interventi dei Consiglieri, il Presidente non ha mai stigmatizzato le espressioni offensive o le interlocuzioni, spesso di derisione, utilizzate dai consiglieri per offendere il Sindaco: ‘pagliaccio’ (consigliere La Fauci); Schettino rievocando la famosa frase ‘salga a bordo, c…’ (e qui assunta la presidenza temporaneamente dal Vicepresidente Interdonato l’unica censura è stata quella sui toni utilizzati dal consigliere Alessandro Russo); ‘attore capace di passare dalla lacrima all’offesa nel giro di pochi secondi’ (Consigliere Gioveni); ‘soggetto che ha utilizzato l’emergenza sanitaria da Coronavirus come una perenne campagna elettorale’ (consigliere Scavello).

In una seduta consiliare caratterizzata dai suddetti toni ed espressioni offensive, nella quale il Presidente non ha mai esercitato il suo ruolo imparziale (ha pure espresso il suo voto disattendendo la prassi consolidata che vede il Presidente astenersi) a garanzia dei lavori d’Aula. Inoltre lo stesso, mascherando la sua apparente bonomia, ha agito in maniera grave nei confronti di un esponente della Giunta, quando, in violazione del Regolamento comunale e senza i necessari e preventivi due richiami (art. 19, comma 5, del Regolamento), nell’approfittare della sua funzione, si è fatto lecito, addirittura, chiedere ai Vigili urbani di allontanare il rappresentante della Giunta dall’Aula.

Solidarietà alla collega Tringali

Contemporaneamente però, il Presidente adottando un comportamento totalmente contrario rispetto a quello sopracitato, ha consentito, senza intervenire, ad alcuni Consiglieri (Alessandro Russo, Andrea Argento, Cristina Cannistrà e Salvatore Sorbello e Giuseppe Fusco), di inveire ed aggredire verbalmente, avvicinandosi al Tavolo della Presidenza (come chiunque può constatare dalla visione del video già in rete), mentre l’esponente della Giunta tentava di spiegare il senso della sua battuta. Lo stesso Presidente che l’altro ieri si è rivolto alla Digos, denunciando presunte pressioni più o meno indebite, oggi invece mostra il ‘pugno di ferro’ svolgendo il ruolo con parzialità ed approssimazione. Violando apertamente la norma del Regolamento comunale ha volutamente mortificare un componente della Giunta Comunale, facendola accompagnare fuori dall’Aula dai Vigili urbani. Solidarietà alla prof.ssa Tringali e disapprovazione al presidente Cardile che ha dimostrato di aver perso la bussola».