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“Il danno ormai è fatto, 10 anni di sacrifici in fumo”: l’Atletica Savoca accusa il Comune

SAVOCA – “Dieci anni di lavoro totalmente andati in fumo. Dieci anni di allenamenti per 365 giorni l’anno e tutte le estati alle 6,30 del mattino con grandi sacrifici dei ragazzi e delle loro famiglie”. L’Atletica Savoca nei prossimi mesi dovrà definitivamente lasciare l’impianto sportivo di S. Francesco di Paola, già parzialmente occupato dal cantiere per la realizzazione del raddoppio ferroviario. Rfi ha gà annunciato che verrà incontro alle esigenze degli sportivi, realizzando un nuovo impianto più a monte. L’auspicio del sindaco Massimo Stracuzzi è che i lavori partano a breve, già all’inizio del prossimo anno. Ma è proprio sulle tempistiche di intervento che si è acuito lo scontro tra l’amministrazione savocese e la società sportiva presieduta da Manuela Trimarchi. Che in un documento inviato alla stampa lancia nuove accuse. “Vorremmo capire cosa vuol dire che l’Amministrazione lavora sotto traccia, frase peraltro ripetuta continuamente dal sindaco – si legge nel comunicato – Cosa c’è da lavorare sotto traccia in una vicenda così delicata e che ha rovinato una società sportiva e l’atletica leggera del comprensorio?”.

“Il Comune non ha fatto ciò che avrebbe potuto fare”

In sostanza, secondo l’Atletica Savoca l’amministrazione savocese sarebbe dovuta intervenire prima, ottenendo la realizzazione di un nuovo impianto prima che iniziassero le attività nel cantiere. “La vicenda è ormai chiara ed è supportata dagli atti ufficiali. Il Comune di Savoca non fece ciò che avrebbe potuto, anzi dovuto, fare lecitamente, legalmente e tempestivamente e cioè la richiesta di realizzare a carico di Rfi un nuovo impianto di atletica leggera come opera compensativa, al pari di altre strutture previste ed inserite da altri Comuni”, tuona adesso la società sportiva di cui è direttore tecnico Antonello Aliberti.

“Solo grazie ed unicamente all’Atletica Savoca – aggiunge la società – questa estate Rfi si è convinta a far rientrare il Comune di Savoca, in quanto ente pubblico ed in cui ricade l’area demaniale indicata per il nuovo stadio dell’atletica lLeggera, in un nuovo tavolo di trattative attraverso un documento/protocollo d’intesa per il finanziamento e la realizzazione di una nuova struttura a titolo di indennizzo”.

Gravi disagi e un futuro incerto

La società fa il punto sulla situazione attuale: “I nostri ragazzi si allenano in uno spazio residuale di pista, gentilmente concesso da Rfi. Dell’anello è rimasta unicamente una distanza di 300m da percorrere avanti e indietro, snaturando di fatto tutti gli allenamenti, creando una confusione inimmaginabile con pericoli per gli atleti stessi che corrono avanti e indietro nelle corsie, non seguendo il naturale senso antiorario. A titolo di esempio si trovano ad allenarsi in contemporanea e negli stessi spazi i mezzofondisti, marciatori, velocisti, ostacolisti, saltatori, lanciatori, ognuno con le proprie attrezzature e con i propri allenamenti specifici per i quali sono necessari spazi adeguati anche e, soprattutto, ai fini della sicurezza degli atleti. Ma adesso ed in queste condizioni che faremo? E se è vero come è vero, che tra pochissimi mesi, i lavori del raddoppio ferroviario ci costringeranno ad andare fuori dalla pista? Quanti anni dureranno i lavori della realizzazione del nuovo Stadio dell’atletica leggera? Il punto focale è che non si sarebbe dovuti arrivare a questo – conclude la società – provocando gravissimi danni tecnico-sportivi, sociali e comprensoriali. Prima si sarebbe dovuto realizzare il nuovo stadio e poi iniziare i lavori nell’attuale pista”.