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Il Giro d’Italia pedala verso Messina: una giornata “magica” attesa da cinque anni

MESSINA – Oggi è il gran giorno: il Giro d’Italia con tutta la sua carovana di ciclisti attraverserà la città e parte della provincia di Messina. La quinta tappa della corsa rosa partirà da Catania, ma non arriverà in maniera lineare in riva allo Stretto. Il “taglio” dalle montagne passa da Portella Mandrazzi, con lo scollinamento verso Novara di Sicilia, fino a Terme Vigliatore. Da lì, tutta pianura a velocità sostenuta: da Barcellona Pozzo di Gotto si toccheranno tutti i Comuni tirrenici fino a Venetico, Spadafora, Rometta, Saponara e Villafranca Tirrena, per poi entrare sulla SS113.

Corsa contro il tempo per finire i lavori

Lì gli elicotteri del gruppo RCS e della Rai, organizzatori dell’evento da 105 edizioni, mostreranno dall’alto tutta la statale fino ad arrivare a Granatari, sfiorando Capo Peloro, porta della Sicilia. E le moto inquadreranno dal basso ogni singolo dettaglio di una città che si prepara all’arrivo a Piazza Unione Europea, correndo anche lei contro il tempo per dei lavori fatti a rotta di collo, ancora da completare in certi tratti a 24 ore dall’evento.

Nel 2017 l’ultima tappa a Messina

E cosa si aspetta la città? Sarà un giorno di festa, come ogni volta. Il Giro d’Italia manca da Messina da 5 anni, dal 2017. All’epoca era il 10 maggio e non l’11 e si partiva da Pedara e non da Catania. A vincere fu il colombiano Fernando Gaviria, con una splendida volata di 500 metri. Per i messinesi fu una bella occasione di mettere in mostra le proprie bellezze e di omaggiare il proprio campione, Vincenzo Nibali, come accadrà anche questa volta. Lo Squalo dello Stretto ritorna nella sua città natale, che lo accoglierà da campione e lo sta già omaggiando con una mostra a lui dedicata a Palazzo Zanca.

I due volti della preparazione

La preparazione per la tappa ha avuto due volti differenti. Da un lato il capitolo strade. Nelle ultime settimane sono stati intensificati lavori e cantieri, ma ancora ieri gli operai erano all’opera lungo la via Garibaldi per sistemare ciò che restava (i buchi) dall’eliminazione dei dossi, mentre due giorni fa tra Pace e Paradiso la strada è stata praticamente ribaltata e rifatta. Dall’altro, la magia dello sport. Il Comitato tappa ha dato vita a un villaggio che nello scorso weekend e nelle ultime due mattine ha visto protagonisti una bella quantità di bambine e bambini, intenti a praticare ogni disciplina sportiva e a imparare rispetto e regole.

Le polemiche pre-tappa

Non sono mancate le polemiche. Pochi ricorderanno gli aspri dibattiti di febbraio, quando si pensava che mancassero i fondi per il rifacimento del manto stradale. Una polemica divenuta sterile quando dal comitato tappa e dal Commissario Santoro sono arrivate le rassicurazioni sulla presenza di soldi da parte della Regione. Il dibattito si è poi spostato tra i cittadini. Sui social e nei bar, dove in tanti hanno ripetuto la classifica frase: “Serve il Giro d’Italia per rifare le strade?”. Polemiche a parte, alla domanda se “serve” il Giro d’Italia rispondiamo sì: non per fare le strade ma perché Messina merita di essere parte di una delle manifestazioni più belle e importanti dello sport italiano e internazionale.