Politica

Il M5S: “Basta odio a Messina, creiamo coesione sociale”

MESSINA – Una festa per inaugurare il comitato elettorale del Movimento Cinquestelle. Una festa nel segno della coalizione di centrosinistra a sostegno di Franco De Domenico candidato a sindaco di Messina. Nel comitato in via Cesare Battisti, tante le persone e i volti noti dell’alleanza: dallo stesso candidato sindaco ai leader dei M5S: il deputato Francesco D’Uva, la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, la senatrice Grazia D’Angelo e Valentina Zafarana (insieme nella foto dell’inaugurazione), possibile vicesindaca della Giunta De Domenico. Tra i big anche il deputato regionale Antonio De Luca e diversi consiglieri comunali ed esponenti della coalizione.

D’Uva, Floridia, De Domenico, Zafarana e De Luca

“Uniamo i messinesi”

“Siamo insieme, in questo campo progressista, convintamente a sostegno di De Domenico e per far vincere il centrosinistra, per la prima volta in una coalizione a Messina”, hanno sottolineato i dirigenti del Movimento.  

Ha messo in risalto il deputato D’Uva: “La nostra idea è quella di riuscire a ricompattare la comunità messinese. Insomma, siamo tutti messinesi. È bene che ci siano diversi colori politici ma non dobbiamo odiare l’altro. C’è anche un problema di tessuto sociale. Io penso che a Messina ci sia stata una divisione troppo forte tra le parti sociali chiamate in causa. Non è un caso che il nostro slogan, per queste amministrative, sia Messina di tutti. Perché Messina, in questi anni, non è stata di tutti”, ridadisce il deputato, in discontinuità, secondo il suo giudizio politico, con l’amministrazione De Luca.

De Domenico, Zafarana, De Luca, D’Angelo

“Nel campo progressista per migliorare la qualità della vita dei messinesi”

Ha affermato a sua volta la deputata regionale Zafarana: “Noi siamo impegnati a livello cittadino in questo campo progressista, come lo hanno definito i leader Conte e Letta. Ci connotiamo in un’ottica di visione e di costruzione. Siamo reduci da un periodo veramente nero per la città di Messina. Le condizioni sociali, il disagio e il pericolo legato alla pandemia sono stati usati non per creare coesione sociale, ma per marcare le differenze. Per non occuparsi concretamente del miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini”.