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Il pane dei Nebrodi verso il presidio Slow Food

I grani antichi siciliani impastati con l’acqua di fonte, spinti da lievito madre e cotti nel forno a legna. E’ questo il segreto del pane dei Nebrodi, del suo inconfondibile odore che emana già in cottura, il suo sapore pieno di crusca, di tumminìa. E’ con questa ricetta che il pane dei Nebrodi si avvia a diventare presidio Slow Food. La richiesta è promossa dalla Fondazione Celestino Drago e dai comuni di Galati, San Marco d’Alunzio, Longi e Alcara Li Fusi.

Sui Nebrodi sono già nove i presidi riconosciuti, il pane completerebbe la “squadra” dei migliori prodotti dell’area montana. “E’ un progetto in fase avanzata – spiega l’imprenditore del food Pino Drago – adesso si tratta di stendere il disciplinare, estendere il novero dei comuni se ve ne sono altri che si vogliono aggregare, ma soprattutto mettere insieme la filiera: agricoltori, panificatori e panettieri.” Il passo successivo sarà il consorzio.

La presentazione del progetto è avvenuta durante il Festival del Giornalismo enogastronomico, a Galati Mamertino dal 30 ottobre al 2 novembre. La tre giorni che ha messo intorno allo stesso tavolo imprese, giornalisti, comunicatori e associazioni di categoria è arrivata alla sesta edizione e come ogni anno ha permesso non soltanto agli operatori dei diversi settori di incontrarsi, ma anche agli stessi produttori di confrontarsi per mettere in rete esperienze, costruire filiere, realizzare vetrine delle produzioni e tipicità di un intero territorio. Con un solo obiettivo: lo sviluppo.

“Dietro” le quinte, la Fondazione Drago, Nebrodi News e BlogSicilia, che hanno condotto dibattiti, tavole rotonde ed approfondimenti su cibo ed economia e sul giornalismo.