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Il passante ferroviario dal ponte al centro città: il treno sotterraneo per non “escludere Messina”

MESSINA – Un passante ferroviario che colleghi effettivamente il centro di Messina al ponte sullo Stretto. Questa è l’opera pensata dagli ingegneri Salvatore Leocata e Giovanni Saccà, già ingegneri del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, ospiti di una nuova seduta della commissione straordinaria sul Ponte, presieduta dal consigliere Pippo Trischitta di “Con De Luca per Basile”. Il progetto illustrato con grafici, mappe e video in 3D, prevedrebbe di fatto un collegamento ferroviario che permetta a Messina e ai messinesi poter usufruire della struttura, attraversando lo Stretto rapidamente sui treni.

Si parla di 800 milioni di euro, per una linea interrata con alcune stazioni sotterranee e un passante da 5,660 km. Una vera e propria metropolitana. Tra le stazioni la principale sarebbe la Messina Santa Cecilia, studiata come alternativa a quella di Fiumara Gazzi che resterebbe una normale fermata ferroviaria. Questa sarebbe la prima fase, a cui seguirebbe la seconda con una linea fino a Messina Centro, cioè a Piazza Cairoli, e infine una terza fase, con la linea che collegherebbe a Boccetta e Giostra. Più volte è stata sottolineata la “fattibilità” dell’opera.

Le stazioni: “Santa Cecilia uno scalo enorme”

Leocata ha parlato di quella che ha definito “forse una rivoluzione, sicuramente un grosso cambiamento” e ha spiegato dopo una lunga premessa sulla rete ferroviaria siciliana che “ci sarà una rivisitazione con la stazione centrale portata a Fiumara Gazzi, mentre Contesse sarà una stazione di scambi. E ci sarà la nuova linea tutta in galleria che porterà il centro di Messina a non avere più stazioni. Saranno tutte Annunziata, Papardo, Europa, quest’ultima la più vicina al centro”. Leocata si riferisce al progetto preliminare del 2002, messo in gara nel 2005 e mostrato al consiglio in una delle slide. “Il Comune nel 2005 ha espresso la sua valutazione e ha detto no perché il progetto aveva una serie di difetti. La linea era in superficie, non sotterranea, e il cantiere si sarebbe svolto scavando tutto dall’alto, con un grande impatto sulla città. Per questo, la stazione è stata poi spostata a Fiumara. Il progetto del 2005 viene cambiato quindi nel 2010. Ma il progetto aveva criticità dovute anche alla promiscuità della linea, con linee per passeggeri e merci. Ovviamente in un caso o nell’altro cambiano le pendenze”.

Per gli ingegneri invece bisognerebbe fare tutt’altro, cioè “prevedere di completare le infrastrutture ferroviarie con un passante centrale che garantisca alla città stazioni e fermate centrali: Messina-Santa Cecilia, scalo enorme, Messina-Centro cioè a Piazza Cairoli, e fermate a Boccetta e un po’ più complessa sul Viale Giostra. Dal centro di Messina si potrebbe andare rapidamente a Reggio Calabria, Catania, Palermo. E rimarrebbero anche le stazioni già esistenti. L’aggiunta riguarderebbe queste stazioni metro-urbane”.

Saccà: “Il ponte è pensato per escludere Messina e Reggio”

Poi la critica di Saccà al Ponte stesso, con un vero e proprio appello al Consiglio comunale: “Il ponte oggi per com’è fatto salta completamente la città. Questo progetto è pensato per escludere Messina e Reggio. Il ponte le esclude, noi siamo soltanto una città di transito e in Sicilia non esistiamo. Di Messina non frega niente e i progettisti del ponte hanno la stessa idea. Siete voi a dover fare gli interessi di Messina, ve lo dico da messinese”. E ancora: “Messina si ritroverà senza alcuna stazione urbana, significa stazioni in cui si va a piedi, non con l’auto”. Per concludere gli ingegneri sottolineano che si tratterebbe, senza queste stazioni, di una “situazione sbilanciata” e che quindi va corretta.