"Il ponte a prova di sisma ma non esiste il rischio zero"

“Il ponte a prova di sisma ma non esiste il rischio zero”

Marco Olivieri

“Il ponte a prova di sisma ma non esiste il rischio zero”

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giovedì 22 Febbraio 2024 - 12:00

In Commissione ponte, il presidente dell'Ordine dei geologi di Sicilia, Mauro Corrao

MESSINA – Commissione sul ponte sullo Stretto. Nuovo appuntamento ieri con il presidente dell’Ordine dei geologi di Sicilia, Mauro Corrao, a Palazzo Zanca, che ha sottolineato: “Bisogna valutare la grande opera sgombri da ogni pregiudizio politico. In caso di forte terremoto a Messina, Catania e Reggio Calabria, il problema sismico non sarà legato alle grandi infrastrutture ma ai centri abitati. Sull’identificazione della vulnerabilità sismica degli edifici si discute da anni e si cerca di dare risposte in un contesto, sul piano sismico, così impegnativo come quello della Sicilia orientale”.

Ha continuato il geofisico: “Per le verifiche che sono state fatte, per un terremoto di magnitudo 7.1, simile al 1908, la risposta della struttura sarebbe positiva. Parlo dal punto di vista della verifica dinamica e progettuale. In generale, più è lungo il periodo di oscillazione, più il ponte risponde bene e smorza in modo efficace l’energia e l’accelerazione sismica”.

Assieme al presidente dell’Ordine regionale, è intervenuto pure il geologo messinese Sebastiano Monaco.

Russo: “Tanti i i dubbi dei geologi nazionali, del docente universitario Marino e dei no ponte”

Diversi gli interventi: dal presidente della Commissione ponte Trischitta ai consiglieri Cipolla, Gioveni, La Fauci, Papa e Schepis. La consigliera Antonella Russo (Pd) ha domandato a Corrao: “Cosa avverrebbe al ponte in caso di sisma con magnitudo sui 4 o 5? E lei è d’accordo con il presidente della Regione Calabria Occhiuto che il ponte sia a prova di terremoto? C’è una nota del Consiglio nazionale dell’Ordine dei geologi, commissione Ambiente e Trasporti, che sostiene la necessità di un aggiornamento sui modelli geologici rispetto al progetto del 2011. Siccome le coste siciliane e calabresi si allontanano di un centimetro l’anno, questo allontanamento potrebbe incidere in caso di evento sismico sulla tenuta dell’eventuale ponte sullo Stretto di Messina? Inoltre, il professore Domenico Marino, dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, rileva che la particolare sensibilità sismica dello Stretto è uno dei maggiori problemi relativi alla costruzione del ponte. E siccome i terremoti di magnitudo 7.1 o 7.2, come in Turchia, non sono rari, un sisma di questo genere provocherebbe sul ponte lo stesso effetto della fine del colosso di Rodi, scrive il professore Marino”.

Ha aggiunto la consigliera Russo: “In merito ai lavori che dovrebbero cominciare prima dell’estate, o dopo l’estate, c’è un’osservazione del Comitato No ponte: il governo ha finanziato la Carta geologica nazionale, che investe la zona fra Villa San Giovanni e la parte nord di Messina. Si tratta di un documento importante ai fini della costruzione della grande opera, soprattutto in relazione all’aspetto sismico. Ma questo lavoro di progettazione, fondamentale per tutti i cittadini, si concluderà nel 2027. Tuttavia, i lavori dovrebbero iniziare nel 2024. Il cronoprogramma è dunque costruito prima che si sappiano se ci sono rischi sismici. Si tratta di una cosa normale?”.

Corrao: “I fattori di sicurezza sono stati potenziati ma è impossibile azzerare il rischio”

Ed ecco le risposte del presidente dell’Ordine dei geologi di Sicilia: “Se le verifiche sono state fatte per un terremoto di magnitudo di 7 e oltre, un sisma sui 4 o 4 e mezzo dovrebbe fare un solletico al ponte, senza alcun danno. Preciso che parlo da tecnico. Per l’aggiornamento, invece, della cartografia dello Stretto, l’esame dal punto di visto geologico è già stato fatto dalle Università di Catania, Palermo, Reggio e Malta. Siamo scesi con i robottini e le posso dire che conosciamo ogni aspetto. La faglia del terremoto del 1908 è stata aggiornata. La nuova cartografia non è vincolante rispetto alla progettazione. Se il ponte inizierà nel 2024 o nel 2025, e su questo sono fortemente scettico, non lo so. Ma la progettazione finale non è condizionata dalla nuova cartografia. I fattori di sicurezza sono stati maggiorati. Tuttavia, l’azzerramento del rischio non esiste. Possiamo ridurlo il più possibile”.

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Un commento

  1. …vi preoccupate del terremoto 7.1 ??? se avvenisse il ponte potrebbe crollare, ma sarebbe una catastrofe trascurabile rispetto a quello che succederebbe sulla terra ferma … pensate un simile evento richiamerebbe le televisioni di tutto il mondo, aiuti da ogni dove … ricostruiremmo il Villaggio Svizzero e le baracche appena abbattute e dopo un secolo potrebbe ricordarlo insieme a quello del 1908 !!!

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