Politica

Il Ponte divide il M5S. Galluzzo: Chi di loro dice sì è messo alla gogna dagli altri

Il Ponte sullo Stretto divide il M5S tra i fermi sul no, il gruppo (capitanato dal sottosegretario Cancelleri) del sì con paletti ed il sì senza se e senza ma (rappresentato a Messina da Angela Raffa)

E mentre i consiglieri comunali pentastellati definiscono il sì un’offesa all’intelligenza dei messinesi, il fronte del sì ribadisce che servono anche le opere integrative. Ma le fibrillazioni in casa 5stelle dello Stretto ripetono quanto sta accadendo a livello nazionale alle prese con il divorzio da Casaleggio e i nuovi assetti con Giuseppe Conte che si appresta a diventare il leader del movimento.

Contraddizioni a 5stelle

Il caos scoppiato all’interno del 5 stelle fa emergere tutte le contraddizioni di un movimento nato all’insegna della protesta e non della proposta- commenta oggi il deputato regionale di Diventerà Bellissima Pino Galluzzo– Con la crisi che galoppa a causa del Covid  la politica “gridata” risulta non credibile. Servono proposte concrete e coraggio per il rilancio del lavoro e dell’economia. Il movimento 5 stelle dimostra invece ancora una volta che sulle proposte e sulle progettualità è inconsistente. E quando qualche loro parlamentare prova ad essere concreto e propositivo viene messo alla pubblica gogna, come nel caso di Angela Raffa e dello stesso Cancelleri”.

La gogna per chi dice sì

Galluzzo sottolinea come la vera politica debba saper trovare soluzioni concrete e non allontanarsi dalla realtà come Alice nel Paese delle meraviglie. Il confronto e la capacità di dialogo sono fondamentali e per questo “non posso non fare un in bocca al lupo a coloro che hanno avuto il coraggio di manifestare le proprie idee attinenti al Paese reale, come ad esempio l’onorevole Angela Raffa, pur sapendo che l’orda barbarica li avrebbe aggrediti ed inghiottiti”.

L’esponente di Diventerà Bellissima ribadisce che il Ponte e le infrastrutture connesse sono fondamentali ed auspica che l’intero M5S ne comprenda l’importanza per evitare che un no all’opera faccia restare il sud e la Sicilia arretrati rispetto al resto dell’Italia e dell’Europa.