Angela Raffa "ribelle" M5S: Il Ponte è futuro, chi dice no è contro i cittadini

Angela Raffa “ribelle” M5S: Il Ponte è futuro, chi dice no è contro i cittadini

Rosaria Brancato

Angela Raffa “ribelle” M5S: Il Ponte è futuro, chi dice no è contro i cittadini

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lunedì 10 Maggio 2021 - 07:39

"Il mondo è cambiato rispetto a 20 anni fa e il declino di Messina è inarrestabile. I siciliani vogliono il Ponte", così la parlamentare a 5stelle

La voce è fuori dal coro, ma il caso di Angela Raffa, “ribelle” su una problematica rispetto alle posizioni del resto del M5S, è analogo a quanto sta accadendo a livello nazionale tra esponenti del movimento. Pomo della discordia è il Ponte sullo Stretto di Messina, dopo il sì della Commissione ministeriale che però ha bocciato l’opzione tunnel (ipotesi che aveva visto il favore del sottosegretario Cancelleri).

Declino di Messina inarrestabile

Cari colleghi la questione del Ponte è emblematica di un disordine politico nel Movimento che invece di governare stiamo subendo”.  Angela Raffa premette subito di essere favorevole al Ponte. E aggiunge: “La maggior parte del popolo siciliano lo è sempre stata. Oggi lo è anche la maggioranza dei cittadini messinesi, la quasi totalità di sindaci ed anche giornalisti ed opinionisti. Sono passati 10 anni dalle battaglie No Ponte e nel frattempo il mondo è cambiato. Il declino di Messina continua inarrestabile. Le famiglie vedono i loro figli emigrare, i nonni incontrano i loro nipoti non più di un paio di volte l’anno. La città continua ad impoverirsi e la classe media sta scomparendo. Il ponte rappresenta un’occasione di cambiamento, un modo per sparigliare le carte e portare futuro e sviluppo in città”.

Il Ponte non è Tav o Tap

La parlamentare a 5stelle ricorda come spesso sulla questione Ponte intervengono colleghi di partito di altre regioni paragonando il Ponte alla Tav e Tap, richiamando ‘una verginità delle origini’ ormai perduta. Ma, specifica Angela Raffa, rispetto alle battaglie su Tav e Tap sindaci e comunità erano tutti dalla stessa parte. Sul Ponte oggi invece la situazione è completamente diversa.

Il no è un no contro i cittadini

Chi è contro a prescindere oggi conduce una battaglia contro i cittadini– continua Angela Raffa-  Quando Beppe Grillo attraversò lo stretto a nuoto nel suo comizio disse: ‘Siamo sempre stati contro il Ponte che ci è già costato 300 milioni, ma io non perseguo su questa linea, voglio creare degli strumenti [di partecipazione]…, fare il Ponte, si o no, lo decidiamo noi con un referendum senza quorum”. Se oggi tenessimo questo referendum, è mia opinione che l’esito in Sicilia sarebbe scontato”.

La deputata ripercorre poi le ultime tappe politiche a Messina, ricordando come Accorinti, leader dei No Ponte, sia stato eletto sindaco nel 2013. Dopo il primo mandato, nel 2018,  si è ricandidato e non è arrivato neanche al ballottaggio. Davanti a lui sono arrivati entrambi i candidati del centrodestra e pure quello del Pd (Bramanti, De Luca e Saitta).

Acqua, sale e…caviale

Solo noi con Gaetano Sciacca siamo riusciti a fare peggio. Accorinti non prende neanche un consigliere comunale (qui noi facciamo meglio, il simbolo 5 stelle funziona ed almeno la lista i voti li prende). Certo possiamo continuare così, beandoci di un certo purismo. Prendiamo l’un per cento alle prossime elezioni. Ma vuoi mettere di poter guardare tutti dall’alto di una superiorità che ci assegniamo da soli….. Ovviamente senza offrire nessuna ricetta o prospettiva che sia alternativa al Ponte (a parte la retorica vuota del benaltrismo). Perché se è vero che in Sicilia manca dall’acqua fino al sale ed il ponte è il ‘caviale’ (come mi disse qualcuno)… beh allora rispondo: visto che l’acqua ed il sale mancano da 20 anni e continuano a mancare, intanto io due cucchiai di caviale me li mangio volentieri”.

Il treno perso del Recovery

Secondo l’esponente del M5S così facendo si continua a fare il gioco degli altri. Il treno del Recovery Fund la Sicilia lo ha perso e in parte anche Messina e secondo la Raffa la colpa è della Regione e di alcuni sindaci metropolitani, rimasti ancorati ad una mentalità di governo vecchia e che li ha spinti a pensare di poter usare vecchi metodi con progetti farlocchi.

La musica è cambiata

“Stavolta non hanno capito che la musica in Europa è cambiata- continua Angela Raffa- I ‘frugali’, Olanda in testa, hanno preteso e messo tutte le condizioni nero su bianco senza possibilità di deroghe. Così si sono presentati alla trattativa con progetti raccogliticci, inconsistenti e fuori tema (senza dare certezza di realizzazione entro il 2026). Per nascondere la loro incapacità, ora la buttano sul Ponte e noi glielo stiamo permettendo. La Sicilia ha diritto ad alcune opere, ma queste non c’entrano niente con il recovery plan. Questa è la verità”.

Un referendum?

In conclusione la parlamentare sostiene che il M5S dovrebbe portare avanti l’iter per il Ponte, con un impegno per realizzarlo o con la proposta di un referendum per chiudere una discussione tra pro e contro che va avanti da decenni.

Intanto regione e qualche sindaco metropolitano ci spieghino perché cambiano discorso rispetto al recovery plan e ci illustrino perché non sono stati capaci di presentare progetti validi e pertinenti agli assi di intervento previsti dal Pnrr. Di fatto il 90% di quello che c’è nel Piano per la Sicilia viene su input ministeriale e dalle autorità portuali, mentre dagli enti regionali e locali molto poco”.

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20 commenti

  1. bonanno giuseppe 10 Maggio 2021 09:15

    non sai mancu ….si u sali di saline sala….e parli di Recovery di Ponte ..etc etc ….ma ringrazia cu ti puttau o postu unni si……..per ora , poi ………..non si sa….

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  2. Francesco Cappello 10 Maggio 2021 09:31

    Il problema è il solito: pensare al ponte come l’ultima spiaggia, la fine della disperazione, la panacea contro ogni male. Quando una comunità raggiunge uno stato di emotività collettiva così irrazionale, dettato sempre e comunque dall’emergenza, significa che essa è già distrutta.
    La finissimo noi messinesi di pensare e vivere sempre in emergenza: la vita pubblica è meravigliosa, non disastrosa, irrecuperabile. È qualcosa di positivo che permette di creare ordine, benessere, tranquillità, di esprimere creatività, gioia. Non solo e non sempre disgrazie, disfattismo, rinunce, apatia, cinismo. Finito il ponte bisognerà pagare le tasse locali, non sporcare, non parcheggiare in doppia fila, non spacciare droga, non estorcere denaro, ecc., ecc. Diventeremo un’altra società grazie al ponte?

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  3. Un referendum?
    In conclusione la parlamentare sostiene che il M5S dovrebbe portare avanti l’iter per il Ponte, con un impegno per realizzarlo o con la proposta di un referendum per chiudere una discussione tra pro e contro che va avanti da decenni.
    “Intanto regione e qualche sindaco metropolitano ci spieghino perché cambiano discorso rispetto al recovery plan e ci illustrino perché non sono stati capaci di presentare progetti validi e pertinenti agli assi di intervento previsti dal Pnrr. Di fatto il 90% di quello che c’è nel Piano per la Sicilia viene su input ministeriale e dalle autorità portuali, mentre dagli enti regionali e locali molto poco”.

    Vi ricordate l’intervento dell’On. Picciolo sul teatro in fiera, nel quale esortava Musumeci a ridimensionare i fondi da destinare all’autorità portuale? Ecco: il 90% di quello che viene progettato in Sicilia per il recovery, è frutto del lavoro delle autorità portuali.

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    1. Peppe Manzella 10 Maggio 2021 19:40

      Mi sono perso il dibattito Picciolo Musumeci in quel periodo di quale partito era esponente Picciolo?

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  4. CI SONO ALTRE PRIORITA’ NELLA NOSTRA CITTA’ . IL PONTE NON RISOLVERA’ I NOSTRI PROBLEMI . PENSATE PRIMA A RENDERE PIU’ VIVIBILE LA NOSTRA CITTA … STRADE DECENTI , AUTOSTRADE , TANGENZIALI CHE RENDANO LA NOSTRA CITTA’ PIU’ CONNESSA DA UN POLO ALL’ALTRO. E’ DA UNA VITA CHE SI SENTE PARLARE DEL PONTE SENZA PENSARE A COSA COMPORTA DAL PUNTO DI VISTA ECOLOGICO , FAUNA MARITTIMA E LOCALE . NON PENSARE A QUESTO E’ VERAMENTE VERGOGNOSO. SOPRATUTTO IN QUESTO MOMENTO COSI DELICATO PER LA NOSTRA TERRA . PENSATE PIUTTOSTO A COME RISOLVERE IL PROBLEMA PLASTICA CHE INVADE IL NOSTRO PREZIOSO STRETTO DI MESSINA , CHE UCCIDE I NOSTRI PESCI E UCCIDERA’ ANCHE NOI E I NOSTRI FIGLI , CHE INVADE LE LE NOSTRE STUPENDE SPIAGGE .A QUESTO DOVETE PENSARE VOI POLITICI , INVECE DI PENSARE AL PONTE . NOI POTREMMO VIVERE DI SOLO TURISMO SE SOLO AMASSIMO DI PIU’ LA NOSTRA TERRA E SE AVESSIMO GENTE CHE AMA LA PROPRIA TERRA AL GOVERNO. SI PUO INVECE PENSARE DI RINNOVARE LA NOSTRA CITTA RENDENDOLA PIU’ ECOSOSTENIBILE . CHE PAROLONA VERO ??? PENSIAMO SOLO A “STO PONTE” CONTINUANDO A DIRE CHE PORTERA’ SOLDI E LAVORO … CHE VERGOGNA …

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    1. Allora non usi più la macchina, cammini a piedi o al massimo in bici. Cominci lei a dare il buon esempio di rispetto dell’ambiente.

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  5. Possibile che non si riesca a capire che per la città di Messina il ponte realizzato così come proposto originariamente costituirà un by-pass per la città che diverrà di fatto un casello autostradale pagandone un prezzo altissimo in termini di impatto ambientale; questa città soffre di mancata capacità politico ed economica a generare posti di lavoro produttivi. Voi politici che parlate tanto di Ponte non vi ho mai sentito fare una proposta per incentivare la cantieristica pur avendone buona tradizione, con circa 1500 posti di lavoro persi,(Rodriquez, Cantieri Cassaro, SMEB, Arsenale) nessuna proposta per la produzione di essenze dagli agrumi ( 600 posti di lavoro persi ex Sanderson) 1500 posti persi da Ferrovie e Navigazione basta dare un’occhiata allo scalo merci di Messina cosa era 40 anni fa e cosa è divenuto oggi, il Deserto. Ora vi siete accorti che perdete voti e parlate di Ponte tra l’altro senza alcuna competenza specifica, perchè non parlate di posti di lavoro produttivi che generino altro lavoro dando la possibilità di lavoro anche ai tanti giovani, ai nostri figli che sono costretti ad emigrare per una vita piu’ dignitosa.

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    1. Giusto. Salvaguardia la caronte. Non importa il traffico in città e l’inquinamento.

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  6. Cara onorevole hai dimenticato una cosa:
    Negli anni novanta tutte le multinazionali che avevano stabilimenti nel nostro territorio sono scappate per la difficoltà di far arrivare le materie prime, e di trasportare i prodotti finiti nel resto d’Italia o d’Europa. (FIAT – PIRELLI – SAINT GOBAIN, ecc.)
    A chi parla di strade congestionate vorrei ricordare quanto era “bello” restare impantanati dietro una delle 50 bisarche che ogni giorno trasportavano le Panda di Termini Imerese oltre lo Stretto, oggi non abbiamo più tutto quel traffico, ma neanche lavoro.
    Un disoccupato della crisi del 90.

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    1. Peppe manzeiia 10 Maggio 2021 12:27

      I miracoli esistono.I parlamentari dei 5stelle ne sono la prova Un po’ come il gratta e vinci da 500 milioni alcuni si sono ritrovati a ricoprire incarichi politici pur essendo altamente inadeguati.Un principio per cui se eri stato attivista o fondatore del movimento dovevi poi diventare parlamentare o ministro. Così Cancelleri onesto magazziniere poteva prima diventare presidente della regione ed oggi vice ministro alle infrastrutture.Per fortuna in Italia non abbiamo centrali nucleari. Avremmo rischiato di avere come responsabile qualche ex distributore di bombole a gas stellato come direttore.Un ultima riflessione .Caro deputato lei donna non ha cambiato opinione su Grillo?

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    2. Come no? Il problema erano le strade…
      Il benessere non può essere legato solo a colate di cemento, specie ora che siamo vicini al collasso. La signora Raffa dove si trova? In un incubo?

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  7. In caso di referendum a votare dovrebbero essere solo i messinesi e gli abitanti di Villa, il resto che ne può sapere di ciò che Messina rischierebbe e non gliene può importare di meno.

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    1. Non ha alcuna logica l’idea di un referendum e meno ancora ne ha l’idea che qualche centinaia di migliaia di persone votino per spendere alcuni miliardi di euro dell’Italia intera.
      Sulla base di quali competenze poi dovremmo votare?

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  8. pensassero prima a fare strade,autostrade,ferrovie,asili,scuole,infrastrutture,sanità decente e poi nel 3000 parlate del ponte.siete solo “scecchi”

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  9. Giuseppe Velardi 10 Maggio 2021 23:31

    A quanto pare i Pentastellati son diventati come le bandiere, che seguono il vento. Il Ponte è solo un discorso a fini politici che non si concretizzerà mai, per fortuna. Lo studio richiesto dal governo Conte è risibile e non aggiunge nulla di nuovo rispetto al gran lavoro realizzato in precedenza dalla Stretto di Messina SpA; da ridere l’ipotesi delle tre campate con piloni che dovrebbero affondare per 300 metri soltt’acqua.
    La Sicilia non è arretrata per la difficoltà del trasporto merci sullo stretto senza il ponte: le merci dall’oriente ci arrivano per mare e nessuno mette in dubbio che questo sia il mezzo di trasporto più economico.
    Viaggiare fra Messina e Reggio Calabria in traghetto veloce è molto più rapido rispetto all’ipotesi di utilizzare un ponte da Torre Faro a Cannitello.

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    1. La soluzione a tre Campate mi pare la piu’ opportuna per la situazione della Stretto basta vedere quanto già fatto in Giappone con il ponte di AKASHI nello stretto di Kobe, 4000 metri con campata centrale di 2000 metri in zona altamente sismica e con due plinti di 80 metri affondati a 120m di profondità. E’ una soluzione che accorciando la capata centrale di 1400 metri lo rende piu’ concreto per il passaggio ferroviario anche se in Giappone hanno rinunciato a tale transito.

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  10. Il ponte sullo stretto AFFOSSEREBBE per sempre MESSINA

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  11. Non riesco a capire dove volete arrivare con queste posizioni no ponte. Ci si ostina a propinare vacue problematiche pseudo ambientalistte e pseudo ideologiche per un’opera fondamentale e trainante per mille altre necessarie per unosviluppo da ultima spiaggia delle nostre terre. Si vogliono strade, autostrade, aeroporti ferrovie, e quant’altro e si è contrari solo per questo benedetto ponte che da solo può rompere un atavico isolamento.
    Ma mi si faccia il piacere!!!!!! Ma perché tutto si e solo il Ponte no? Che vergogna!!!!!!

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  12. Bisognerebbe realizzare solo opere utili al cittadino, il ponte non lo è. Il ponte è un’opera vecchia, antiquata. Già nel prossimo futuro ci sposteremo sempre meno da casa, poiché le tecnologie di ultima generazione ci consentiranno di fare tantissime cose dalle nostre abitazioni, anche le merci, viaggeranno in altro modo. Guardiamo al futuro con fiducia. Il trascorso ci serve solo a non commettere i tanti errori del passato.

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