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Incendi dolosi a Tremestieri, in carcere un 52enne. Confermati i motivi personali

Ha 52 anni, la fedina penale immacolata ma in passato ha dato segni di disagio psicologico l’uomo fermato per i raid incendiari messi a segno a Tremestieri tra il 15 e il 18 marzo scorso. E al vaglio ci sono anche altri episodi, avvenuti negli stessi giorni.

L’attentato incendiario del 18 marzo

Danneggiamento e tentato incendio doloso i reati contestati dal procuratore aggiunto Marco Accolla, titolare del caso. Accuse che al momento riguardano soltanto l’episodio più recente, anche se il sospetto degli inquirenti è che ci sia la stessa persona, dietro il rogo alle vetture di qualche giorno prima.

I presunti problemi psicologici

Il Giudice per le indagini preliminari Tiziana Leanza ha convalidato il fermo e per il momento ha confermato l’arresto in carcere. Al confronto coi giudici, il 52enne si è avvalso della facoltà di non rispondere ma il suo legale, l’avvocato Giuseppe Abbate, ha esibito un dossier medico che documenta le prime segnalazioni di disagio, risalenti a cinque anni fa, e si è riservato di depositarle per richiedere una valutazione psicologica.

Beccato dalle video camere di sorveglianza

A incastrarlo sono state le immagini di video sorveglianza della zona dove si trova la palazzina presa di mira qualche giorno fa. Immagini che lo immortalano abbastanza chiaramente a piazzare prima la bombola tra le due vetture, poi tornare con un oggetto incendiario lanciato contro l’edificio.

L’inferno nella palazzina di Tremestieri

L’oggetto è arrivato in alto ma i fumi dell’incendio e dell’esplosione hanno intossicato pericolosamente gli abitanti della palazzina. Il più grave, anche se sta meglio, è l’anziano che dormiva al piano terra con la moglie. Ricoverato in ospedale, non sembra correre pericolo di vita ma è sotto stretta osservazione medica.

La denuncia della vittima

Lievemente intossicato anche quello che sembra essere stato il bersaglio “nel mirino” del cinquantaduenne, il proprietario dello stabile. Assistito dall’avvocato Luigi Giacobbe, ha spiegato agli investigatori che i due episodi più gravi non sono gli unici, verificatisi la scorsa settimana. Ed ha parlato di vecchissimi rancori tra vicini, col presunto autore di tutti gli eventi.

Il PM Marco Accolla