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Indennità, la revoca di Basile a Giorgianni mentre 4 presidenti delle Municipalità ricorrono al Tar

MESSINA – Caso indennità e avvio di revoca da parte del sindaco Federico Basile alla presidente di Arisme Alessia Giorgianni. In principio ci fu una determina dirigenziale del 25 luglio 2022, con una rettifica il 4 agosto, a cura della segretaria e direttrice generale del Comune di Messina Rossana Carrubba. La determina ha stabilito che vanno aumentate progressivamente, fino a 14mila euro complessivi nel 2024, le indennità per sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale. Si tratta di un “atto dovuto”, ha precisato Carrubba. “Un adeguamento automatico” ai valori stabiliti dal legislatore nazionale, in seguito a una legge regionale del maggio 2022. Ma l’aumento non riguarda i presidenti e i consiglieri delle Municipalità, come è stato precisato nella già citata rettifica del 4 agosto. Così come non riguarda le partecipate, appena fresche di nomina: lì a decidere un eventuale aumento dei compensi, ha ricordato a Tempostretto il sindaco Basile, deve essere il socio unico, ovvero il Comune di Messina.

Secondo Basile e la segretaria generale Carrubba la legge regionale parla chiaro e non estende ai presidenti dei Quartieri l’aumento delle indennità. Da qui la decisione di 4 presidenti delle Circoscrizioni, su sei, di fare ricorso al Tar per il mancato aumento. Hanno deciso di non opporsi Alessandro Costa (I Municipalità, Sicilia Vera) e Matteo Grasso per la IV, passato dal Pd a Sicilia Vera. Fatta eccezione dunque per i presidenti di area De Luca/Basile, gli altri hanno presentato il ricorso e ci vorranno alcuni mesi per conoscere l’esito. A presentarlo sono Davide Siracusano (Ora Sicilia), della II Municipalità, Alessandro Cacciotto (Fratelli d’Italia) della III, Raffaele Verso (Ora Sicilia) della V, Francesco Pagano (Ora Sicilia) della VI Municipalità.

I presidenti delle sei Municipalità

Il caso della presidente di Arisme Giorgianni e le precisazioni del sindaco Basile

Precisa Basile in una nota: “La decisione di revocare l’incarico fiduciario di presidente del Consiglio d’amministrazione di Arisme all’avvocata Alessia Giorgianni è stata determinata non soltanto dalla mancata comunicazione al sindaco dell’aumento delle indennità che l’avvocata Giorgianni ha definito per sé stessa e i due componenti del Cda, ma anche dall’illegittimità dell’aumento e dalla applicazione retroattiva dello stesso. In altri termini, non solo è stato deliberato un aumento dei compensi del Cda dell’Agenzia di risanamento per la riqualificazione urbana non consentito dalla legge. Ma altresì l’aumento è stato fatto decorrere dal mese di gennaio 2022, pagando così arretrati non dovuti. È di tutta evidenza – osserva il primo cittadino – che se l’avvocata Giorgianni avesse comunicato al sottoscritto tale decisione, come doveroso nell’ambito del rapporto fiduciario intercorrente tra il sindaco e i componenti del Cda, si sarebbe impedito di procedere agli aumenti”.

Ricorda il sindaco: “Il compenso per l’anno 2022 va suddiviso per le 12 mensilità ed è riconosciuto al sindaco, agli assessori e al presidente del Consiglio comunale insediatisi a seguito delle elezioni del 12 giugno. Ed esclusivamente con decorrenza rispettivamente dalla loro elezione o nomina”.

Giorgianni: “L’adeguamento del compenso è inferiore nettamente a quello previsto per le Aziende speciali”

Ecco la replica dell’avvocata Giorgianni: “Ho ricevuto un avvio di procedimento di revoca dall’incarico. Il sindaco contesta che ho aggiornato l’indennità di carica senza alcuna preventiva comunicazione. Nei prossimi giorni comunicherò per iscritto al sindaco che l’adeguamento del compenso, legato in proporzione all’aumento della sua indennità, è di gran lunga inferiore a quello che la legge prevede per le Aziende speciali. Questo avrebbe determinato il venir meno del rapporto fiduciario? Ne prendo atto. Non intendo diventare capro espiatorio sulla questione dell’aggiornamento selettivo delle indennità”.

Il sindaco, l’assessore Mondello, la presidente Giorgianni e i neo consiglieri Currò e La Cava