Raphael Rossi: da ex consulente di Messinambiente a possibile assessore di Roma con la Raggi?

Per l’ex consulente di Messinambiente Raphael Rossi potrebbe essere un’estate fortunata. Virginia Raggi, candidata del M5S che il 19 andrà a ballottaggio con Giachetti per la poltrona di sindaco di Roma, sta già lavorando alla squadra degli assessori. Secondo Il Fatto quotidiano, che martedì ha pubblicato un articolo sull’argomento, per la delega di assessore all’ambiente il prescelto potrebbe essere Raphael Rossi “entro pochi giorni la squadra- si legge nell’articolo di Luca De Carolis e Paola Zanca- Ci sono già due nomi di peso: l’urbanista Berdini ed il tecnico dei rifiuti Rossi”.

Per il fondatore dell’associazione “I signori Rossi”,giunto in riva allo Stretto insieme all’insignito “personaggio- ambiente dell’anno” Alessio Ciacci, per risollevare le sorti di Messinambiente, potrebbe essere il salto di qualità.

Per la verità il passaggio in terra sicula del tandem Ciacci-Rossi e del piccolo plotone di consulenti al seguito, non ha lasciato tracce di alcuna rivoluzione quanto invece strascichi di polemiche soprattutto per le somme sborsate da un Comune sull’orlo del default e da una società, Messinambiente, in liquidazione. Proprio i conti degli “esperti venuti dal nord” furono al centro di interrogazioni consiliari,esposti e polemiche (leggi qui l’articolo).

Oltre all’inseparabile Raphael Rossi, il commissario Ciacci, scelto dalla giunta Accorinti ad inizio 2014, portò con sé, dopo una selezione di curricula, un piccolo esercito di consulenti,come Di Polito, Tedeschi, Condorelli, Gotti, Simone, Giarretti,Parisotto Forzarisi,ai quali la società ha pagato i rimborsi.

Diverso il discorso per Raphael Rossi,vero e proprio braccio destro del commissario liquidatore e che in meno di un anno, da aprile 2014 alla primavera 2015, è costato più di 70 mila euro. Il primo contratto destinava a Rossi, per sei mesi, (18 aprile-17 ottobre 2014) 35 mila euro lordi, esclusi viaggi, alloggio,vitto. Il compito del braccio destro doveva essere quello di riorganizzare l’attività di una società agonizzante, piena di debiti ed incapace di gestire la raccolta dei rifiuti. Allo scadere dei sei mesi però Rossi assunse l’incarico di amministratore unico di Formia Rifiuti Zero. Volato verso il nuovo e impegnativo incarico, Rossi ha comunque trovato il tempo, nel mese di novembre, di non lasciare Ciacci e Messinambiente “orfane” del suo contributo (leggi qui).

E’ così che il 3 dicembre 2014 il commissario di Messinambiente Ciacci sigla l’intesa con la Re-sources, società costituita da Rossi pochi giorni prima, il 28 novembre, e che risulta iscritta al registro delle imprese lo stesso giorno della stipula dell’accordo. La Re-Sources inizia ufficialmente le attività il 17 dicembre, eppure nel contratto si legge che la società è stata scelta perchè: “ occupa un ruolo di primaria importanza nel settore e di comprovata esperienza nella gestione dei progetti, collaborando lo stesso socio con molteplici società a partecipazione pubblica”.

Come abbia fatto una società iscritta al registro delle imprese 5 giorni prima la stipula del contratto ad avere “comprovata esperienza e ruolo di primaria importanza” resterà un mistero, fatto sta che l’accordo prevedeva il pagamento di oltre 31 mila euro (escluse le spese) per 50 giorni di lavoro non consecutivi. L’accordo finisce al centro di un esposto presentato in procura dal consigliere comunale Daniele Zuccarello (leggi qui), mentre sulla gestione Ciacci si sono registrate una lunga serie di interrogazioni da parte dei consiglieri Antonella Russo, Giuseppe Santalco, Angelo Burrascano, Daniela Faranda.

Nel luglio 2015 l’addio, che in realtà sembrava essere un arrivederci, tra la squadra di Ciacci e la giunta giacché al momento saluti si ipotizzò un ritorno alla guida della futura Multiservizi.

Fin qui la storia passata, ma c’è anche il capitolo dei risultati: Messina è sempre in emergenza rifiuti, la raccolta porta a porta non è stata avviata se non in una minima parte del territorio, i debiti sono gli stessi e la Tari è alle stelle. Tutto questo nonostante Ciacci, approdato a Rieti alla guida di ASM abbia dichiarato a Marco Fuggetta del Corriere di Rieti, nell’ottobre 2015: “a Messina abbiamo realizzato il 75% di differenziata” (dimenticando di aggiungere che si trattava di Torre Faro, piccola porzione di territorio del quartiere e non dell’intero Comune).

Il tandem Ciacci-Rossi funziona a anche a Rieti. Se infatti Rossi sin dall’ottobre 2014 è diventato amministratore unico di Formia Rifiuti Zero, dall’autunno 2015 Ciacci guida l’Azienda Servizi Municipali di Rieti. I due ambientalisti da marzo 2016 hanno ricomposto il tandem, dal momento che Rossi è il consulente di Ciacci. Anche in questo caso i consiglieri comunali di Rieti, hanno presentato un’interrogazione, il 6 marzo, al sindaco Simone Petrangeli: “venuti a conoscenza che l’ASM Rieti spa ha selezionato, a seguito di avviso pubblico, un consulente per l’organizzazione aziendale dei processi di pianificazione strategica in materia di gestione dei rifiuti e di supporto alla prevenzione della corruzione, appreso dalla stampa locale che la commissione avrebbe scelto quale consulente l’ingegner Raphael Rossi cosa di cui tutti avevamo sentore con largo anticipo rispetto agli esiti della selezione, giuntaci voce che l’ingegner Rossi frequenta l’azienda già da tempo ed ancor prima della pubblicazione dell’avviso era già impegnato in riunioni con il personale, interrogano la Signoria Vostra per sapere come sia possibile che l’ingegner Rossi potesse tenere riunioni con il personale ancor prima della pubblicazione del bando di selezione o anche durante il periodo di selezione 1) se non ritenga violati i principi di trasparenza, pubblicità e soprattutto imparzialità che ogni selezione pubblica ha l’obbligo di garantire 2)se non ritenga doveroso fare chiarezza su questa vicenda ponendo in essere tutte le possibili azioni tese alla salvaguardia del rispetto delle norme in materia di appalti e contratti che il codice civile consente ai soci dell’azienda”.

Pochi mesi prima Raphael Rossi, a Formia, era finito al centro di un’altra interrogazione consiliare, per la cena di Natale 2015 organizzata dalla società, come riporta il sito h24notizie (di seguito il link)

http://www.h24notizie.com/2016/01/lamministratore-della-formia-rifiuti-zero-la-cena-di-natale-occasione-per-favorire-la-coesione/

I consiglieri comunali Udc, Idea Domani e Generazione Formia scrivevano: “ essendo venuti a conoscenza del pranzo aziendale fatto dalla FRZ con tutte le maestranze ed altri invitati, chiedono di conoscere chi ha materialmente pagato il pranzo e qualora fosse a carico della FRZ chiedono copia della fattura onde scongiurare l’ipotesi che lo stesso sia stato pagato con soldi pubblici in quanto come riferito per le vie brevi dal Segretario Generale ad alcuni di noi cìò non era possibile. Tale richiesta si rende necessaria per un maggiore controllo da parte dei consiglieri per evitare sperpero di denaro pubblico cioè dei cittadini formiani”. A quei dipendenti che non hanno partecipato alla cena di Natale la società ha distribuito un questionario per conoscere le motivazioni dell’assenza e per sapere se avessero preferito in alternativa alla cena altre iniziative o un panettone.

Mentre il tandem-ambientalista si è ricreato a Rieti ed i due sono abbastanza impegnati da non aver più probabilmente nei programmi di ritornare in quella realtà che Ciacci definì “peggio di quella del Guatemala”, per Rossi si potrebbe aprire un nuovo orizzonte: l’assessorato all’ambiente nel Comune di Roma.

L'ipotesi comunque, come riportato dallo stesso Fatto Quotidiano si allontana con il passare delle ore ed il diffondersi delle notizie.

Rosaria Brancato