Società

La Comunità di Sant’Egidio si prepara al Natale: “Aumenta la povertà, ma anche la solitudine”

MESSINA – Due pranzi a Natale, uno al Collereale e l’altro alla Chiesa dell’Immacolata, ma anche centinaia di regali per chi sarà loro ospite, come spesso già accade durante l’anno e quell’attività silenziosa ma essenziale, svolta quotidianamente. La comunità di Sant’Egidio si mobilità in vista delle festività con un unico obiettivo: aiutare chi più a bisogno. Ma non si parla soltanto di povertà, quanto di solitudine e marginalità, due fenomeni sempre più diffusi in una società che spesso dimentica i più fragili.

Nucita: “Aumenta la solitudine soprattutto a Natale”

Andrea Nucita di Sant’Edigio ha spiegato: “La comunità si sta preparando ad accogliere tante persone per il tradizionale pranzo di Natale. Incontriamo tante famiglie, tanti anziani e tanti single, che hanno bisogno di aiuto o semplicemente di non restare soli. La situazione è drammatica. La percentuale degli anziani aumenta, perché la vita si allunga e i giovani diminuiscono. Però aumenta anche la marginalità, con tanti anziani con famiglie lontane o senza famiglia. Il 25 ci saranno due momenti, uno al Collereale alle 12 per gli anziani in istituto, l’altro alla Chiesa dell’Immacolata. Sono situazioni non sempre legate all’aspetto economico, ma a una solitudine che nel periodo di festa si sente di più. Il pranzo di Natale nasce per questo, per far vivere una festa in famiglia a chi non ha una famiglia. Da noi vengono tanti che lavorano, ma è lavoro povero: sia per le ore sia per la retribuzione”.

Nucita ha spiegato anche come la comunità di Sant’Egidio sta affrontando l’emergenza relativa alla sede, cambiata in estate grazie all’aiuto dell’amministrazione, ma dopo uno stop non indifferente: “La sede di Tremonti è in comodato gratuito provvisorio, per un anno. A luglio bisognerà fare un bando. L’amministrazione sta provando a recuperare le vecchie officine Amam di via Pietro Castelli. La sede di Tremonti ci ha permesso di ripartire dopo 4 mesi di chiusura. Ma per noi non è adatto per fare altre attività oltre alla consegna alimentare. La prospettiva è di avere questo nuovo immobile, tra l’altro vicino alla città del ragazzo, quindi anche la zona sarebbe adatta”.