cronaca

La cricca degli incidenti, a processo ex comandante Polizia Provinciale e altri dieci I NOMI

MESSINA – Comincerà il prossimo 20 aprile davanti al Tribunale di Messina il processo per l’ex comandante della Polizia provinciale di Messina Antonino Triolo e altre 10 persone coinvolte nell’inchiesta dei Carabinieri sulla così detta “cricca degli incidenti” che di fatto avrebbe gestito i lavori di ripristino delle strade provinciali, dopo i sinistri stradali appunto, nella zona jonica del messinese. Il giudice per le indagini preliminari Simona Finocchiaro ha effettuato il vaglio delle ipotesi d’Accusa mosse dalla Procura e disposto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati, come richiesto dal Pubblico Ministero Rossana Casabona, titolare del caso.

I nomi

Vanno quindi a processo, insieme a Triolo, oggi 64enne: l’ex comandante della Polizia locale di Letojanni, Alessandro Molteni (52), la figlia Elisa (25) e la moglie Gaetana Cardile (47), l’ispettore dello stesso ufficio Santo Triglia (57), Antonino Navarria (50) amministratore della Sos Strade Srl di Mascalucia, Andrea Lo Conti (40) della “La Car” di Santa Teresa di Riva, il dipendente dell’Ufficio tecnico del Comune di Santa Teresa Antonello Cosentino (64) ed il figlio Filippo (30), infine Antonio Iantorno (55) di Cosenza e la stessa Sos strade.

Le accuse

Assistiti dagli avvocati Carmelo Scillia, Salvatore Garufi, Carmelo Vinci e Massimo Principato, dovranno difendersi dai reati, contestati a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, danneggiamento dei beni assicurati. Il comune di Letojanni è parte civile. A scoprire tutto sono stati i carabinieri della Compagnia di Taormina, dopo un incidente avvenuto a Mongiuffi Melia. L’ipotesi è che Molteni e Triglia avessero fatto “cartello” per corrompere e assicurare alla Sos Strade i lavori di ripristino dopo tutti gli incidenti della zona. Sui luoghi intervenivano sempre gli stessi agenti della Polizia Municipale.

La “gola profonda”

I costi di intervento presso le assicurazioni degli incidentati venivano poi recuperati quasi sempre dalla stessa società, intestata a figlia e moglie di Molteni. Coinvolto anche l’ex capo della Polizia provinciale, che si prestato a consentire l’intervento, su chiamata diretta, della Sos strade, in cambio di piccole regalìe e l’assunzione del figlio. A mettere gli investigatori sulla strada giusta è stato un informatore all’interno della pubblica amministrazione, protetto dalle nuove norme che consentono a chi rivela reati all’autorità giudiziaria di mantenere l’anonimato.