Corruzione. 7 arresti, tra loro i comandanti della Polizia metropolitana di Messina e municipale di Letojanni VIDEO e NOMI

Corruzione. 7 arresti, tra loro i comandanti della Polizia metropolitana di Messina e municipale di Letojanni VIDEO e NOMI

Marco Ipsale

Corruzione. 7 arresti, tra loro i comandanti della Polizia metropolitana di Messina e municipale di Letojanni VIDEO e NOMI

giovedì 09 Dicembre 2021 - 09:26

Affidamenti diretti illeciti. In sette ai domiciliari, altri quattro indagati

Il comandante della Polizia Metropolitana di Messina, Antonino Triolo, il comandante della Polizia locale di Letojanni, Alessandro Molteni, l’ispettore Santo Triglia (anche lui della Polizia locale di Letojanni), Elisa Molteni (la figlia del comandante), Gaetana Cardile (moglie dell’ispettore Santo Triglia), Antonino Navarria (amministratore della Sos strade srl di Mascalucia), Andrea Lo Conti (titolare della La.car di Santa Teresa Riva).

Sono sette gli arresti ai domiciliari decisi dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura di Messina, per “gravi indizi di colpevolezza di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro il patrimonio”.

Arresti eseguiti stamani, alle prime luci dall’alba, da oltre cento carabinieri del Comando provinciale di Messina, impiegati anche nelle province di Catania e Cosenza.

Sequestrata la Sos Strade srl di Mascalucia, società dedicata al ripristino delle strade a seguito di incidenti con danni alla carreggiata o sversamento di liquidi o altri detriti.

L’indagine

Dall’indagine dei carabinieri di Taormina, emerge un “sistema di corruttela tra pubblici ufficiali e imprenditori… … un’associazione che… gestiva in modo illecito il servizio della messa in sicurezza della viabilità a seguito di incidenti, consentendo indebito arricchimento di due pubblici ufficiali indagati e del titolare della società sequestrata, che aveva acquisito il monopolio nel settore”.

I due pubblici ufficiali, “attraverso un meccanismo che vedeva il coinvolgimento di una società creata ad hoc e a loro riconducibile, avrebbero ottenuto lauti guadagni come corrispettivo per l’asservimento della loro funzione pubblica agli interessi privati”.

Le prime anomalie

Le prime anomalie sono state individuate dai carabinieri di Mongiuffi Melia che, nel gennaio 2019, in occasione di un incidente a Mongiuffi, con perdita di gasolio, avevano notato l’intervento irrituale di una pattuglia dei vigili urbani di Letojanni, Comune limitrofo non competente per territorio.

Con il coordinamento delle diverse stazioni dei carabinieri del territorio e dopo aver acquisito documenti, i militari dell’Arma si sono resi conto che, nella maggior parte degli incidenti con sversamento di liquidi o detriti sulla strada a Letojanni o in alcuni Comuni limitrofi e sulle arterie provinciali, la ditta individuata per la rimessa in efficienza della carreggiata era nella maggior parte dei casi la Sos Strade srl.

Sempre gli stessi due agenti e sempre la stessa società – la denuncia di un dipendente

Dall’analisi delle schede di intervento della società, i carabinieri hanno constatato che, nella maggior parte degli incidenti, ad intervenire erano sempre gli stessi due agenti della Polizia municipale di Letojanni.

I militari hanno poi ascoltato un dipendente pubblico, che ha denunciato il funzionamento del lucroso sistema per la rimessa in efficienza delle strade comunali e ha confermato le prima evidenze probatorie raccolte, da cui sono nati accertamenti mirati e più approfonditi.

“Il servizio di pulizia e ripristino delle strade del Comune di Letojanni veniva affidato sistematicamente, anche in assenza di gara o convenzione, alla Sos Strade” – si legge nel provvedimento – per “il rapporto privilegiato che legava il titolare a due esponenti della polizia locale di Letojanni”.

Due società satellite

Per recuperare i costi d’intervento dalle assicurazioni dei mezzi incidentati, la Sos Strade avrebbe delegato un’altra società creata ad hoc, la Elta Service di Santa Teresa Riva, le cui quote risultavano ripartite tra Elisa Molteni, figlia del comandante della Polizia locale di Letojanni, e Gaetana Cardile, moglie dell’ispettore Santo Triglia, anche lui della Polizia locale di Letojanni.

Per questo, secondo le indagini, i pubblici ufficiali “compiendo anche atti contrari al loro ufficio, si adoperavano per affidare in modo diretto alla Sos Strade i lavori di pulizia della carreggiata… in regime di monopolio ”. Così la Elta Service “avrebbe ottenuto tanti più introiti quanti più erano gli incidenti per i quali interveniva la Sos Strade”.

La società di Mascalucia aveva anche un contratto di franchising con un’altra società satellite, la La.car di Santa Teresa Riva, che avrebbe ottenuto “l’affidamento diretto, senza gara pubblica o convenzione, dei servizi di rimozione dei veicoli su strada per il Comune di Letojanni”.

Il ruolo del comandante Triolo

Sulle strade provinciali, poi, il comandante della Polizia Metropolitana di Messina, Antonino Triolo, “si sarebbe adoperato per consentire alla Sos Strade di avere il monopolio nel servizio di ripristino delle sedi stradali nel territorio della Città Metropolitana di Messina, contribuendo ad assegnargli con chiamata diretta gli interventi per il ripristino delle strade, attivandosi per ottenere i dati e i documenti necessari per consentire il recupero del compenso per i vari interventi, nonché redigendo moduli d’intervento falsi per consentire la liquidazione dei costi d’intervento, in cambio di varie utilità, consistenti in piccole regalie (quali una macchinetta del caffè, un telefono cellulare e mobili per l’ufficio) e nella promessa dell’assunzione della figlia”.

Il comandante della Polizia Metropolitana di Messina, Antonino Triolo

Gli altri quattro indagati

Oltre ai sette arrestati, ci sono anche altri quattro indagati a vario titolo per gli stessi reati: il rappresentante legale protempore della Sos Strade; un dipendente del Comune di Santa Teresa Riva, “che avrebbe rivelato al titolare della Sos Strade notizie riservate sulla gara in corso per la stipula della convenzione di ripristino e bonifica stradale nel Comune di Santa Teresa in cambio dell’assunzione in nero per un anno del figlio (indagato anche lui)”; e l’amministratore di fatto di una società della provincia di Cosenza, “che avrebbe versato un assegno di oltre duemila euro sotto forma di sponsor per un convegno organizzato dalla Elta Service, finalizzato invece a indurre gli esponenti della Polizia locale di Letojanni a rendersi disponibili alla conclusione di accordi illeciti per la fornitura di dispositivi autovelox”.

5 commenti

  1. Neanche Batmann puo’ salvarci da tutto questo marciume.

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    1. Sa come finirà… il fatto non sussiste

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  2. Vorrei tanto che il comandante fosse estraneo ai fatti. Non riesco veramente a capire perché chi ricopre cariche ben retribuite e prestigiose sia cosi facilmente corruttibile. Se volete il capo della polizia provinciale lo faccio io, vi assicuro onestà sino alla pensione.

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  3. Chi scappa da questa città, provincia e regione fa bene, come dire, il Lupo cambia il pelo, ma, non il vizio. Cunsumati e rovinati!!!!

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  4. LO AFFERMO DA ANNI. IN ITALIA ABBIAMO UNA ESTESA CORRUZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, IN PARTICOLAR MODO NELL’ITALIA MERIDIONALE!!!
    UNICA SOLUZIONE?
    ABOLIZIONE DI TUTTE LE REGIONI D’ITALIA E DELLA COMPONENTE POLITICA DELLE PROVINCE…..PER OTTENERE UNO STATO SNELLO. CON UN NUMERO MINORE DI POLITICANTI:
    COMUNI COORDINATI DAI DIPARTIMENTI TECNICI PROVINCIALI CHE, A LORO VOLTA, FANNO RIFERIMENTO AI MINISTERI COMPETENTI..

    FORZE DI POLIZIA: UNICA FORZA DI POLIZIA MILITARE INDIVIDUATA NELL’ARMA DEI CARABINIERI (trattato di Velsen stipulato nell’anno 2010 tra Italia ed Europa, ancora non attuato)!!

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