Due giorni fa la zona Sud. E poteva anche essere un caso sporadico: tutti sbagliamo. Ieri, il lungomare Falcomatà. Oggi, la parte alta del centro città (nella foto, uno scorcio di via Udine alle 11 del mattino di domenica 9 maggio). A Reggio Calabria, sta “tornando di moda” una forte trascuratezza quanto all’illuminazione pubblica.
Non tanto nell’accendere i corpi illuminanti di sera, quando c’è bisogno di luce artificiale nelle – ancòra tante, troppe – zone buie di Reggio. Ma soprattutto nello spegnere i lampioni, troppo spesso inutilmente ancòra accesi quando da ore e ore le strade della città sono invase dalla luce naturale. Un sole anche troppo evidente, viste le splendide giornate di questa prima decade di maggio. E questo vale ancor di più nelle aree centrali di Reggio, dove la cosa difficilmente passa inosservata.
Al di là di un ingombrante passato di bollette elettriche pubbliche persino non pagate, la “vera” spending review inizia dalle piccole cose. E avere lampioni moderni e di design (non ovunque, in verità) non significa che si spengano da soli. Meglio impegnarsi di più per evitare antipatici sprechi d’energia elettrica e di denaro pubblico.