Politica

La Libertà per De Luca: che confusione saranno le Europee

Il nuovo sogno di Cateno De Luca è quello di ottenere un parlamentare in Europa. A tutti i costi. E pazienza se l’identità politica della nuova lista “Libertà” è un mix di nostalgie varie, perlopiù destrorse. Un fritto misto di leghismi vari senza Lega e con una spruzzatina di no vax e no euro.

L’ultimo De Luca, arrivato secondo alle regionali, sembrava intenzionato a ridurre il tasso di populismo e a valorizzare le sue capacità d’amministratore. E, soprattutto, prometteva di formare una nuova classe dirigente, senza vivere solo nel culto del lider maximo. Ma le mosse nel 2023 e all’inizio del 2024 non vanno in questa direzione.

Una volta eletto sindaco di Taormina, De Luca ha deciso di proiettarsi pure sulla scena nazionale, con tanto d’esperienza elettorale a Monza. E – non avendo possibilità d’accordi con Pd, Renzi e Calenda – ha giocato la carta del ritorno alla vena protestataria e ambiguamente né di destra, anche se pende verso di là, né di sinistra. Altro che alleanza futura con Dem e Cinquestelle alle regionali.

Con il supporto dell’attenzione mediatica catturata dal volto scoperto di Capitano Ultimo, già reduce dall’esperienza di assessore nel centrodestra calabrese, la sua macedonia di 19 forze politiche e civiche è lo specchio di una confusione populista. Una confusione ben rappresentata dalla compagnia variegata che ha raggruppato per le elezioni europee di giugno. Una compagnia nel segno dello slogan ambiguo “meno Europa, più sovranità in Italia”.

Un’idea ambigua di libertà nell’esercito di ex leghisti, euroscettici e no vax

Ha sottolineato il leader di Sud chiama Nord: “Vogliamo dare una spallata a questa Europa liberticida in una lista non di scopo per superare lo sbarramento, ma con il comune denominatore di meno Europa, più autonomia, più sovranità, più equità”. Slogan facilmente adattabili a tutto e il contrario di tutto, soprattutto con questo tipo di compagine populista. Mancano Jeeg robot d’acciaio, l’uomo ragno e la donna bionica ma, per il resto, ci sono tutti, verrebbe da commentare. E De Luca è troppo intelligente, e scaltro, per non saperlo.

Mentre il deputato regionale Ismaele La Vardera annuncia la candidatura alle Europee per il collegio delle Isole, l’ex sottosegretaria Cinquestelle Laura Castelli, da presidente e portavoce di ScN, avrà il suo daffare per tenere insieme l’Arca di Noè deluchiana. L’euroscettica Italexit, orfana del giornalista ex leghista Paragone, e i movimenti del Popolo veneto, dei pensionati, degli ambulanti liberi, degli agricoltori, del Grande nord, senza dimenticare la no vax Sara Cunial e il Popolo della famiglia di Mario Adinolfi, che mondo rappresentano? La chiusura nel proprio microcosmo, le ossessioni identitarie, l’assenza di una visione generale e di un’idea di Europa che possa aiutare i popoli, tenendo insieme locale e globale.

Flirtando con questo mondo reazionario, in vista addirittura di una possibile confederazione, De Luca ancora una volta antepone il protagonismo alle sue capacità d’amministratore. Un’idea ambigua di libertà fa da collante a realtà varie in cerca d’autore. Per approdare alla vera politica ci vuole ben altro.

La lista “Libertà”

 Ecco le 19 sigle:

  • Sud chiama Nord – Cateno De Luca
  • Movimento per l’Italexit
  • – Capitano Ultimo
  • – Popolo Veneto
  • – Popolo della Famiglia
  • – Partito Pensionati
  • – Noi Agricoltori e pescatori
  • – Noi Ambulanti liberi
  • – Sicilia Vera
  • – Grande Nord
  • – Civici in Movimento con Pirozzi
  • – Rizzi
  • – Vita
  • – Partito moderato d’Italia
  • – Sovranità
  • – Progresso Sostenibile
  • – Insieme Liberi
  • – Fronte Verde
  • Lista collegata in Valle D’Aosta:

– Rassemblement Valdôtain.