Politica

La proposta: “Domenica negozi chiusi. Un giorno di riposo e festa per tutti”

Una lettera indirizza al Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. Un appello affinché quello che abbiamo vissuto con l’emergenza Coronavirus e il lockdown possa lasciarci una lezione che cambi le nostre abitudini e il nostro modo di fare acquisti. A scriverla è il coordinatore regionale del movimento Autonomi e Partite Iva, Daniele Zuccarello.

«Durante il lockdown noi Italiani ci siamo riscoperti, abbiamo imparato ad impastare, siamo diventati parrucchieri e pasticcieri, ritrovato il piacere di stare in famiglia, di “rallentare” la nostra vita, ma adesso, tornerà tutto come prima? Così sembra.

Da maggio, prima fase di riapertura delle attività commerciali, è stato imposto il divieto delle aperture domenicali che non ha destabilizzato l’umore degli imprenditori, anzi, ha continuato a permettere di dedicare la domenica ai propri cari, e lo stesso per i dipendenti.

Nonostante sia stata concessa la deroga ai comuni di rendere facoltativa l’apertura, molte attività hanno deciso di rispettare il giorno di riposo. Realmente, l’apertura domenicale torna utile unicamente alle grandi multinazionali ed ai centri commerciali. Il piccolo imprenditore, pertanto, si trova nelle condizioni di fare lo stesso per non perdere gli introiti e la clientela.

Se ci fosse l’imposizione regionale della chiusura domenicale tale concorrenza non ci sarebbe ed i compratori potrebbero fare acquisti da lunedì a sabato, permettendo di mantenere lo stesso volume d’affari con un giorno lavorativo in meno. Inoltre, si favorirebbero le attività di pubblico esercizio e ristorazione, in quanto gli stessi imprenditori potrebbero trascorrere la propria domenica in altro modo, magari seduti a mangiare in un agriturismo, consentendo la ripartenza anche di questo settore.

Mi auguro, caro Presidente Musumeci, che si possa trasformare la proposta in questo momento solo transitoria in definitiva, istituendo per legge la chiusura domenicale. Tanti piccoli e medi imprenditori le sarebbero grati e, sono convinto, anche tanti dipendenti».