Cultura e spettacoli

L’Amleto solitario di Sinisi applaudito a Il Cortile Festival

Se l’Amleto, come opera, è probabilmente tra le più rappresentate, Amleto, come personaggio, è di certo quello di cui si è scritto e discusso di più. Vero antieroe, finto pazzo, unico savio, tra definizioni nate già affette da eccessiva brevità, non è errato dire che Amleto – tutti gli Amleti – è prima di tutto un uomo – o ragazzo – solo.

E come un uomo solo, sul palco, si fa trovare Michele Sinisi, autore e protagonista dello spettacolo di apertura de Il Cortile – Teatro Festival.

La rappresentazione presenta, come si può immaginare, tutti i grandi temi della tragedia shakespeariana: la perdita e il tradimento, il sospetto e l’inganno, la vendetta e il rimorso, la paura delle conseguenze del gesto e quella ancora più grande per la sua omissione.

Amleto interpetato e interpete

Stavolta, però, Amleto vive la propria storia in completa solitudine. È lui a raccontare tutto; infatti Laerte, Ofelia, Polonio, Claudio e Gertrude non sono interpretati da Sinisi, ma dall’Amleto interpretato da Sinisi.

La presenza del solo Sinisi in scena si sposa perfettamente con il protocollo richiesto dall’emergenza sanitaria, ma nasce molto prima come scelta autoriale. I gusci degli assenti solo le sedie che Amleto occupa, sposta, sbatte, chiude e depone, ed è in ognuno di questi movimenti che si trova – insieme ai cambi di ritmo – il cuore della versione di Sinisi. Versione che non si propone di trovare nuove interpretazioni al dramma originale, ma al contrario punta ad allargare ancora di più la riflessione sulle domande poste dall’opera, con la consapevolezza che certi misteri non esistono per essere svelati ma per non smettere mai di affascinarci.

Le parole del direttore artistico

Al termine dell’applaudita rappresentazione, Michele Sinisi ha condiviso con il pubblico l’emozione per essere tornato in scena per la prima volta dopo il lockdown. Roberto Zorn Bonaventura, direttore artistico della rassegna, ha dedicato la serata all’attrice, autrice e regista Donatella Venuti. Successivamente, Bonaventura ha ringraziato per il sostegno la rete siciliana di drammaturgia contemporanea Latitudini, e al contempo sottolineato la lontananza delle istituzioni: “Dispiace fare ogni anno la stessa polemica, ma ci siamo costretti. A Messina ci sono tante realtà teatrali che meritano il sostegno delle istituzioni; è bene che tutti si diano una svegliata”.

Stasera previsto il bis dell’Amleto, mentre giovedì 16 luglio Il Cortile – Teatro Festival ospiterà la performance Un Fotodramma – Nor, scritto e narrato da Simone Corso.