Politica

L’aumento dei gettoni non è uno scandalo ma chi fa politica senta la responsabilità

MESSINA – Svolgere un’attività politica è quanto di più lontano dall’attività di volontariato. Richiede cura, serietà, studio, dedizione al bene comune, sacrificando l’impegno lavorativo in una fase della vita. Di conseguenza, l’aumento dei gettoni, deciso da 28 consiglieri comunali su 28 presenti, non è in sé è una cattiva notizia, anche se ha suscitato l’ira dei cittadini. Il vero tema è la preparazione di chi fa politica oggi e la qualità della visione, della proposta politica. Ben vengano pure gli aumenti se accompagnati da una nuova consapevolezza del proprio ruolo di sindaco, di assessore, di consigliere.

Probabilmente, degli aumenti più contenuti avrebbero suscitato una reazione meno virulenta. E così si sarebbe trasmesso un messaggio etico di maggiore sobrietà e vicinanza a chi soffre l’attuale emergenza economica.

Oggi non ci sono più alibi: con un controllo rigoroso delle possibili e note storture avvenute in passato, il Consiglio comunale è chiamato a non affogare nella mediocrità e a essere un’assemblea all’altezza delle sfide che attendono Messina. Stessa responsabilità, anzi ancora di più, investe chi amministra: il territorio è allo stremo sul piano economico. E chi governa deve ricordarlo ogni giorno. Tutti i nodi di una città spesso gestita senza capo né coda negli ultimi cinquant’anni, se non di più, oggi ci presentano il conto in termini strutturali. Un conto acuito dalle congiunture economiche.

La politica è una cosa seria, con responsabilità e rischi sul piano civile e penale, e i partiti (ci sono ancora?) sono chiamati a dover cambiare. A rifondarsi e selezionare una classe dirigente adeguata alle emergenze occupazionali e sociali, ancora più evidenti in una realtà come Messina.

A preoccupare, in generale, e il problema investe l’ambito nazionale e regionale, è lo scarso valore della proposta politica. E, pensiamo alla Regione siciliana e all’Ars, risulta frequente registrare uno sganciamento totale dalla realtà di una classe politica incapace di entrare in sintonia emotiva, prima ancora che politica, con i propri elettori o potenziali elettori.

Allora può essere utile, per chi riveste un ruolo pubblico, leggere che cosa scrivono, ad esempio, lettrici e lettori di questo giornale. E non per assecondare il populismo ma per rendersi conto, invece, di quanta sfiducia e rabbia abbiano generato, negli anni, tanti comportamenti deleteri da parte di chi fa politica.

Il tutto alimentando una distanza e un disamore che investono la stessa qualità della democrazia, così messa a dura prova da una rappresentanza inadeguata. Ma messa a dura prova anche da un elettorato non sempre irreprensibile, nelle sue scelte, o condizionato dal bisogno e quindi non libero.

Alcuni commenti dei lettori

“Alla faccia dell’onestà! Ma la politica non dovrebbe essere spirito di servizio senza scopo di lucro? Non dovrebbe essere volontariato? Ecco perchè molti mirano ad entrare nei Consigli comunali! Lo fanno soltanto per i soldi e nulla più. Cosa facciano poi queste persone per la città non è dato di sapere. Tanto siamo sempre noi che paghiamo, con le tasse e i balzelli che ci impongono. Almeno risolvessero i problemi della città. Ma quando mai! Che gente inutile e vergognosa!”.

“La vergogna delle vergogne. Non sono nemmeno d’accordo su quale mano sia la destra e la sinistra. Per togliere soldi alla comunità (il lettore aveva scritto rubare, n.d.r), perché solo di questo si tratta, tutti con mani e piedi alzati. Vergognatevi”.

“Se magari triplicasse anche la qualità della vita a Messina, l’aumento sarebbe (forse) comprensibile…. Ma questa città è desolazione che aumenta ogni anno sempre più. Basta fare un sondaggio anche tra i siciliani stessi per constatare come Messina, nella concezione “generale”, esista solo in quanto città “di passaggio per prendere il traghetto”. E, in una realtà in predissesto finanziario, c’è anche da chiedersi se l’aumento dei gettoni di presenza e della indennità di funzione, oltre che legittimo, sia anche opportuno. Concetto di opportunità spesso sconosciuto in politica…”.

“Messina: aumenta la Tari, aumenta la bolletta dell’Amam, aumentano i parcheggi, aumenta tutto, i gettoni di presenza sono una logica conseguenza. Menti eccelse pagate oro. Alcune solo per stare sedute a sonnecchiare”.

“Comunque almeno questa volta tutti d’accordo: maggioranza e opposizione. Se poi la città in cui viviamo è un immondezzaio o l’acqua arriva solo un paio d’ore o le strade sono tutte buche la maggioranza e l’opposizione fanno battaglia e non concludono niente. Bravo sindaco”.