Politica

Lo scontro sullo smart working va in scena su La7. De Luca: “Stop ai privilegi”

In realtà quella andata in onda ieri a tarda sera su “Non è l’Arena”, il programma di Massimo Giletti su La7, è solo la prima puntata. Lo scontro tra il sindaco Cateno De Luca e il sindacalista della Funzione Pubblica Cgil Francesco Fucile, con tanto di “eco” degli ospiti in studio che hanno rincarato la dose, è una ghiotta occasione per non replicare domenica prossima.

Smart working della discordia

Il tema è attualissimo, ovvero lo smart working nel settore pubblico. In molti Comuni d’Italia il rientro dallo smart working dopo il lockdown, sia pure non al 100%, ha creato divisioni tra i sindacati e le amministrazioni. Lo stesso sindaco Sala a Milano ha ribadito la necessità di una ripresa della macchina amministrativa in modo efficiente. A Messina lo scontro risale ad agosto e i la FpCgil ha contestato il provvedimento firmato dalla segretaria generale Carrubba che ha invitato i dirigenti a far rientrare in ufficio almeno il 50% dei dipendenti. Lo stop al lavoro agile e l’inversione del rapporto smart working lavoro in ufficio non è andato giù a Cgil, Csa e Cisal che hanno protestato, scatenando le ire del sindaco.

Lo scontro su La7

In scena su La7 è andato lo scontro tra De Luca e il sindacalista della FpCgil Francesco Fucile (poco prima era intervenuto in diretta anche Giuseppe Previti, Cgl). Ma in scena è andato molto più, come emerso dagli interventi del giornalista Luca Telese e da Crosetto. C’è un’Italia che ha perso il lavoro, che non riceve la cassa integrazione da mesi e che è terrorizzata dal futuro e mal digerisce le posizioni di chi, nel settore pubblico, protesta per non lavorare in presenza, con conseguenze negative sull’efficienza di un Ente pubblico. Insomma vengono visti come privilegi che in una triste epoca come quella che stiamo vivendo non fanno che peggiorare il clima di divisione sociale.

Lo scontro tra Fucile e De Luca

De Luca: Basta privilegi

Così da un lato De Luca ha ricordato i provvedimenti già messi in atto per snellire un’elefantiaca macchina comunale “Ho tagliato tutti i privilegi che c’erano nel Palazzo, ho dimezzato i dirigenti, ho eliminato tutti quei costi che si auto assegnavano senza fare niente”. Dall’altro a Fucile è toccato l’arduo compito di spiegare perché il sindacato dice no alla riduzione del lavoro agile: “Manca la sicurezza, il sindaco tace sul numero di dipendenti che hanno lavorato in smart working durante il lockdown, sulla mancata concertazione con i sindacati di questi provvedimenti”.

Domenica 11 la seconda puntata…

Dallo studio Giletti incalza il sindacalista: “Allora, rientreranno al lavoro in presenza o no?”. Fucile non risponde e cerca di spiegare la sua posizione, mentre De Luca ride sotto i baffi ed entra a gamba tesa. Lo scontro viene interrotto dalla pubblicità e dall’annuncio di Giletti di voler dare spazio all’Ares-Gate, una querelle gossip scatenata dal Grande Fratello e condita di finti fidanzamenti, outing, ipocrisie e piccole e grandi vergogne nostrane. Tra l’altro una delle protagoniste della querelle è la messinese Adua del Vesco. Così la seconda puntata dello scontro De Luca- Fucile la vedremo domenica prossima.