Coronavirus

Lockdown a Messina alle 18? CMdB: “De Luca dica i dati ufficiali. Non si chiude una città sulla fiducia”

Il sindaco pensa ad un lockdown alle 18, con chiusura di tutti i negozi, supermercati compresi, e tutti a casa. Anzi De Luca ipotizza anche il coprifuoco alle 16. La decisione sarà presa in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma intanto fioccano le reazioni. Dopo il no di Confesercenti e Cub si registra l’intervento di Cambiamo Messina dal basso che chiede, prima di chiudere tutti in casa, di conoscere i dati ufficiali della città relativamente alla diffusione dei contagi ed ai dati epidemiologici.

Servono dati ufficiali

Cambiamo Messina dal basso è uno dei 134 promotori della petizione nazionale attualmente in corso, il cui testo è sul sito datibenecomune.it, che chiede al governo di dare piena trasparenza ai dati sulla pandemia. Se si vuole infatti che la società civile continui a supportare le istituzioni in questa fase così difficile, è necessario che siano resi noti e disponibili a tutti/e i dati dell’epidemia disaggregati a livello regionale, provinciale e soprattutto comunale; che siano resi noti “i dati relativi ai contagi all’interno dei sistemi, in particolar modo scolastici”; che vengano insomma pubblicati tutti i dati sulla cui base vengono assunte le decisioni a livello centrale e locale.

Quali sono i dati reali?

Nell’annuncio dei provvedimenti più drastici che dovrebbero essere assunti in queste ore dal sindaco di Messina in sinergia con la Prefetta manca proprio questo, ovvero la comunicazione dettagliata e chiara dei dati relativi al comune di Messina su cui si basano le decisioni che s’intendono assumere- scrive CMdB- Qual è realmente la situazione della pandemia a Messina città, quali sono le “vie del contagio”, qual è il livello del  Rt del comune di Messina, quanti casi documentati di contagio si sono registrati nelle scuole messinesi, quanti guariti, quanti posti reali di terapia intensiva e ordinari covid vi sono oggi o possono essere attivati a breve?

CMdB: De Luca tira la corda

Senza queste risposte qualsiasi decisione rischia di non aver alcun fondamento su basi certe e scientifiche ma sarebbe semmai frutto di reazioni emotive o strumentalizzazione politica. “Non si può costringere una città di 230mila abitanti ad accettare sulla fiducia ulteriori restrizioni che non sono in vigore neanche nelle zone rosse del Paese. Si applichino e si facciano rispettare le norme vigenti in tutta Italia, Sicilia compresa, a tutela e per la sicurezza di tutte/i, ma non si continui a “tirare la corda” della pazienza dei messinesi con il rischio che si spezzi

CmdB, che continuerà ad organizzare e/o partecipare ad iniziative di solidarietà con i cittadini e con le categorie lavorative più colpite da dpcm ed ordinanze, solleciterà un intervento della Regione e del Governo affinchè intervengano per impedire che vengano varati provvedimenti che possono ulteriormente aggravare la situazione economica cittadina ed incidere negativamente sulla vita quotidiana dei cittadini, inasprendo le tensioni sociali.