cronaca

Mafia dei pascoli, prime scarcerazioni dopo il blitz Nebrodi 2

MESSINA – Si aprono le porte del carcere per Antonino Calabrese, il 71enne di San Fratello coinvolto nell’operazione Nebrodi 2 contro la mafia dei pascoli. Il Tribunale del Riesame (presidente Micali), accogliendo la tesi dei difensori, gli avvocati Nino Cacia e Sandro Pruiti, ha annullato del tutto il provvedimento d’arresto del 12 gennaio scorso. I legali hanno contestato quel provvedimento sia sotto il profilo cautelare che per i gravi indizi di colpevolezza. Ordinanza revocata anche per Rosario Iuculano, assistito da Pruiti e dall’avvocato Salvatore Silvestro, accusato da due pentiti di aver messo i suoi terreni a disposizione degli esponenti del clan per realizzare piantagioni di stupefacenti.

I nuovi sequestri

Il vaglio del Riesame prosegue per tutti gli altri arrestati che ne hanno fatto richiesta. Intanto l’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Messina sugli interessi delle mafie dei pascoli va avanti. Proprio ieri è scattato un ulteriore sequestro da 2 milioni di euro ad una parte degli indagati ritenuti legati al clan Bontempo Scavo, ed in particolare al nucleo familiare dei Faranda.

L’appello alla denuncia

“Lo stato c’è, i cittadini onesti denuncino, perché le truffe agricole colpiscono soprattutto loro”, ha detto il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, coordinatore del pool di magistrati e investigatori che si occupa dei clan di Tortorici. L’operazione ha svelato altri retroscena oltre al traffico di titoli tossici Agea, come il controllo dell’acqua nella zona, in mano ai clan.

Per il gruppo dei batanesi e dei Bontempo Scavo intanto si è aperto qualche giorno fa il processo d’appello dell’operazione Nebrodi 1.