Società

Messina, 13enne in ospedale. Le associazioni di categoria: “Pugno duro su chi ha venduto alcol”

“La protezione dei minori non è una responsabilità solo delle famiglie ma è collettiva e coinvolge anche gli esercenti. Chiediamo alle Istituzioni preposte, ancora una volta, di usare il ‘pugno duro’ nei confronti di quelle attività che hanno venduto alcol a minori, qualora ne venissero accertate le responsabilità. Se così fosse sarà irrimediabilmente compromesso anche il rapporto fiduciario alla base della nostra rappresentanza nei loro confronti”.

Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato di Messina prendono posizione in merito al grave episodio accaduto sabato sera nei luoghi della movida del centro storico.

“Negli anni sono stati assunti impegni da parte delle nostre Associazioni nei confronti dell’Amministrazione Comunale e della comunità cittadina relativamente alle misure a contrasto della degenerazione della movida. Soltanto il mantenimento di questi impegni, a garanzia della collettività – sottolineano – consentirà agli esercenti di poter continuare a svolgere la propria attività con serenità”.

Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato chiedono inoltre che tutte le componenti sociali ed istituzionali della nostra città diano vita ad una seria riflessione sulle dinamiche che ogni sera ed ogni notte vedono protagonisti minori, anche dei 14 anni, senza la presenza di adulti che ne abbiano la potestà o la vigilanza affidata dalle famiglie.

“Lo stesso pugno duro, auspicato per gli esercenti – concludono – va esercitato anche nei confronti di chi ha permesso, in violazione dei propri obblighi genitoriali o tutelari, ad un minore di 14 anni di mettere a rischio la propria vita, ubriacandosi al punto di dover essere soccorso mentre giaceva, nella tarda serata di ieri, su un’aiuola di una pubblica via al centro della nostra città”.