Politica

Messina. Stop al populismo, l’aumento delle indennità e le responsabilità amministrative

MESSINA – Addio populismo. La nuova parola d’ordine è responsabilità e l’adeguamento normativo, con l’aumento significativo delle indennità per sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale a Messina, fino a pochi anni fa avrebbe scatenato molta più indignazione. Anche se non mancano i commenti critici dei lettori di Temppstretto, ai quali è doveroso dare la giusta attenzione.

Tuttavia, la politica è una cosa seria, con responsabilità amministrative e rischi sul piano civile e penale, e semmai sono i partiti (ci sono ancora?) a dover cambiare. A rifondarsi e selezionare una classe dirigente all’altezza delle emergenze economiche, occupazionali e sociali, ancora più evidenti in una realtà come Messina.

La determina dirigenziale del 25 luglio, firmata dalla direttrice generale Rossana Carrubba, oltre che segretaria generale del Comune, rappresenta un adeguamento, in seguito a una legge regionale del maggio 2022, della norma nazionale. Un riconoscimento economico nei confronti di un’attività delicata e impegnativa come quella di chi amministra.

La dirigente osserva che si procede all’aumento sulla base di requisiti normativi, “considerato che la Regione Siciliana ha potestà legislativa primaria in materia di indennità di carica degli amministratori e vista la legge regionale del 2015”. Si considerano pure “la nota dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e il numero degli abitanti di Messina, 220,094 abitanti secondo l’ultimo censimento”. Da qui l’aumento delle indennità. “Un atto dovuto, non una scelta”, precisa la dottoressa Carrubba.

L’incremento delle indennità dal 2022 al 2024

Si tratta di nuove indennità lorde: da 5.466,19 euro, per il sindaco, a  9.434,52 nel 2022, 11.462 nel 2023, 14.284,71 euro nel 2024; da 4.096,63, per il vicesindaco, a 7.074,23 euro nel 2022, 8.596,12 nel 2023, 10.713,53 euro nel 2024; da 3.553,02 a 6.132,43, per assessori e presidente del Consiglio comunale; da 2.131,81 euro a 3.679,45 euro, per i presidenti delle Municipalità, 4.470,47 euro nel 2023, 5571,03 euro nel 2024.

Nessuna variazione per i consiglieri comunali

In uno dei primi Consigli comunali, lo ha detto in modo esplicito il consigliere Felice Calabrò (Pd): la funzione dei consiglieri non ha un adeguato riconoscimento. Qualcun altro ha fatto riferimento pure all’assenza di un adeguamento nelle indennità, anche se ci saranno alcune variazioni negli anni.

In ogni caso, il gettone di presenza dei consiglieri rimane 56,12 e, per i consiglieri circoscrizionali, rimane 28,06. Per il 2022, l’importo massimo rimborsabile per i gettoni di presenza dei consiglieri comunali è di 2.830,35 nel 2022, il 30 per cento dell’indennità di sindaco, 3.438,83 nel 2023, nel 2024 4.285,41.

Per quelli circoscrizionali, l’importo massimo rimborsabile per i gettoni di presenza, è di 1.839,72 nel 2022, il 50 per cento dell’indennità del presidente della Municipalità, nel 2023 2.235,23, nel 2024 2.785,51.

L’importo massimo mensile rimborsabile degli oneri per i datori di lavoro dei consiglieri comunali e circoscrizionali è di 3.144,84 nel 2022, un terzo dell’indennità del sindaco, nel 2023 3.820,92, nel 2024 4.761,57.