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Messina, che fine ha fatto il baratto amministrativo?

MESSINA – Il baratto amministrativo, introdotto con il decreto Sblocca Italia, prevede per i comuni la possibilità di accettare la realizzazione di interventi di riqualifica del territorio, proposti da singoli cittadini o cittadini associati, in cambio del pagamento di tributi locali futuri.

In altre parole, attraverso lavori socialmente utili per il Comune, come ad esempio tagliare l’erba nei parchi, pulire le strade, prestare opere di manutenzione o recuperare e riqualificare aree e beni immobili inutilizzati, il cittadino che, per comprovati problemi economici non riesca a far fronte al pagamento dei tributi locali, può assolvere all’adempimento eseguendo dei lavori per il Comune.

La richiesta di Cacciotto e Gioveni

Per i consiglieri di Fratelli d’Italia, Alessandro Cacciotto (III Municipalità) e Libero Giovani (Consigliere comunale), il baratto amministrativo sarebbe una grande occasione per la città. “L’istituzione di questo strumento, già nel programma politico del sindaco De Luca – ricordano i consiglieri -, sembra essere caduto nel dimenticatoio”.

In consiglio comunale non se ne è parlato più e “recentemente anche il Comune di Lecce ha introdotto lo strumento del baratto amministrativo – concludono Cacciotto e Gioveni – quindi prima che le dimissioni del sindaco acquisiscano efficacia definitiva gli chiediamo di consegnar alla città il baratto amministrativo, soprattutto in un periodo così veramente difficile anche dal punto di vista economico”.