Politica

Messina città d’accoglienza: il Consiglio vota sì. Raccolta di viveri per l’Ucraina

MESSINA – Due mozioni approvate all’unanimità e una raccolta di viveri con base a Palazzo Zanca da “spedire” in Ucraina. Messina imbocca la strada dell’accoglienza e della vicinanza a un Paese che vive un’atroce guerra proprio in questi giorni. Fratelli d’Italia e Pd hanno chiesto ai colleghi consiglieri di votare a sostegno dell’Ucraina e contro la guerra, mentre è stato il presidente del Consiglio Claudio Cardile a rivelare l’idea, in accordo con il consigliere Alessandro Russo, della raccolta di viveri e di un colloquio positivo già avuto con il Commissario Leonardo Santoro.

La mozione di Fratelli d’Italia

La mozione di Fratelli d’Italia è stata presentata dal consigliere Libero Gioveni, unico del suo gruppo. Approvata all’unanimità, prevedeva la condanna con ogni misura e in ogni sede del conflitto, ma anche la richiesta di un intervento europeo per la creazione di un fondo in favore del popolo ucraino, la creazione di una cabina di regia con i colossi dell’energia per arginare gli effetti della guerra sul costo di luce e gas. Infine, la mozione prevedeva la possibilità di garantire lo stato di rifugiato a tutti i cittadini ucraini che lo richiedono.

La mozione del Pd

“I nostri contenuti sono affini alla mozione del collega Gioveni”, ha esordito poi Alessandro Russo in rappresentanza del Pd. Il Partito democratico ha chiesto che Messina venga dichiarata “città d’accoglienza” e che si attivino subito i corridoi umanitari per i bambini che scappano dalla guerra. L’idea già esposta nei giorni scorsi è di creare un elenco in cui inserire tutte quelle famiglie che sarebbero disposte ad accogliere chi scappa, garantendo così un corridoio “diretto” dall’Ucraina al Comune di Messina.

La raccolta di viveri

Cardile e Russo hanno poi spiegato l’idea della raccolta: “Abbiamo chiesto al Commissario la possibilità di usare l’androne di Palazzo Zanca come luogo di raccolta e incontro. C’è stata la disponibilità, ma prima bisogna verificare il canale di trasporto, la logistica. Siamo in contatto con la comunità ucraina e stiamo cercando di capire come fare. Servono beni di prima necessità non deperibili e farmaci”.