Ambiente

Messina, Fridays For Future in piazza venerdì 22 ottobre

MESSINA – In programma una nuova manifestazione in piazza per il movimento Fridays For Future di Messina. L’appuntamento è per venerdì 22 ottobre a piazza Municipio dalle ore 17.

Sarà l’occasione per ribadire, ai leader mondiali che si riuniranno alla preCop26 di Milano, che la crisi ambientale e climatica non viene trattata come un’emergenza. Secondo il movimento Fridays For Future di questo passo, stando al rapporto dell’Onu sul cambiamento climatico, non sarà possibile raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi sul riscaldamento globale.

L’arte a guidare lo sciopero per il clima

La manifestazione del 22 ottobre a Piazza Municipio prevederà una “lavagnata” e la “Mostra For Future”. Saranno due momenti di confronto per spiegare il cambiamento climatico e capire cosa si può fare per arginarlo e costruire un sistema sostenibile.

L’arte farà da sfondo a tutto questo, perché, fanno sapere, “crediamo che non ci sia modo migliore dell’arte per comunicare e trasmettere i valori dell’ambientalismo e della riconnessione alla natura. L’arte è capace di riconnetterci ai lati più profondi di noi stessi”.

L’invito di Fridays For Future Messina

“Vogliamo azioni immediate, e alla COP 26 i governi del mondo – si legge nella nota del movimento – devono rispettare le loro promesse per difendere le condizioni di vita attuali e future e i nostri sistemi di supporto vitale. E facciamo particolare pressione perché non sia lasciato indietro nessuno, in particolare i più emarginati. Gli stati ricchi e più responsabili storicamente delle emissioni hanno il dovere morale di aiutare i paesi in via di sviluppo.

I vuoti proclami della politica “tradizionale” e le vane promesse del ministro Cingolani – proseguono – dimostrano lo scarso interesse per delle soluzioni reali. Abbiamo già denunciato l’insufficienza dei fondi stanziati nel Pnrr, dal piano non emerge un cambiamento di rotta rispetto al sistema socio-economico dominante. Si tratta semplicemente di una lista della spesa; la cui ripartizione delle voci risente delle pressioni e delle richieste dei partiti politici che sostengono il governo. La cifra messa a disposizione per quella relativa a “rivoluzione verde e transizione ecologica” non raggiunge il 37% dei fondi complessivi. Quella percentuale era richiesta come quota minima dal Regolamento europeo. Manca inoltre una reale strategia di uscita dai combustibili fossili per il passaggio all’energia elettrica prodotta totalmente da fonti rinnovabili entro il 2050.

Noi rifiutiamo questa finta transizione ecologica – concludono gli scioperanti per il clima – e rivendichiamo la possibilità di sognare un mondo diverso, di poterlo narrare in modo diverso. Per questo anche a Messina ci mobiliteremo in piazza, non sarà una giornata scandita dalla paura dettata dal pericolo concreto del cambiamento climatico, ma una giornata di arte e di speranza”.