Politica

Messina. Germanà: “Centrodestra fuori binario. Ma la sbandata non l’ho causata io…”

MESSINA – “Benvenuti su scherzi a parte!”. Nino Germanà, parlamentare nazionale della Lega e candidato a sindaco a Messina, alza il sipario sul palcoscenico del centrodestra, dove da tempo ormai si registra la commedia di una spaccatura che continua ad apparire insanabile. Ma in politica, si sa, tutto è sempre possibile. Intanto il deputato resta fermo sulla sua posizione. “Ritirare la mia candidatura per il bene del centrodestra? Non se ne parla”, ribatte replicando ad un esponente di quell’area che avanza la proposta con un messaggio whatsapp. “L’invito a fare un passo indietro – aggiunge Germanà – non va fatto a me. Io sono uno di quelli che ha sempre cercato l’unità del centrodestra. Non sono stato io a rompere le uova nel paniere”.

“Mi sono offerto in un quadro confuso e per superare una candidatura divisiva”

Germanà va presto oltre: “Io – chiosa – ho semplicemente offerto la mia candidatura in un quadro confuso e rispetto ad una candidatura che è stata individuata e che risulta la più divisiva possibile, che è quella di Maurizio Croce, promossa da soltanto quattro partiti delle undici sigle sedute al tavolo. Ma non è solo questo. Io ritengo che Maurizio Croce – prosegue Germanà – amico mio, persona perbene, un bravo tecnico non sia adeguato al ruolo di candidato a sindaco di Messina, semplicemente perché non sta a Messina: vive a Roma, dove ha la famiglia e lavora a Palermo. Con Messina c’entra per le sue origini”. Lo stesso viene detto di Nino Germanà. “Ma non è affatto così – ribatte il parlamentare della Lega – in quanto pur essendo orgoglioso delle mie origini, di Brolo, io sono nato e cresciuto a Messina, dove ho studiato dalla scuola elementare all’università: ho frequentato la Primaria al Savio, le Medie al Verona Trento di via XXIV Maggio, il liceo La Farina e mi sono laureato in questa città. Mi dicono che sono cambiacasacca? Io ho sempre militato nel centrodestra”.

“Il paradosso di una candidatura nel centrodestra proposta da chi viene dal… centrosinistra”

Quello di Germanà sembra un crescendo rossiniano: “Il centrodestra – sbotta – lo ha spaccato chi ha proposto al tavolo un ex assessore del Governo Crocetta, di centrosinistra. Siamo andati completamente fuori binario. La proposta arriva da chi, il mio amico Beppe Picciolo, ha militato nel centrosinistra, nel Pd e poi con Sicilia Futura e che fino alle ultime elezioni era schierato con il candidato alla presidenza della Regione Micari. Allora, per me chi viene nel centrodestra è il benvenuto ma è, per fare un esempio, come se io andassi al tavolo del centrosinistra provenendo dal centrodestra dicendo (a Pietro Navarra, Franco De Domenico, al professore Saitta, a Valentina Zafarana, ad Accorinti, Francesco D’Uva, ad Antonella e Alessandro Russo) che, considerata l’incapacità di esprimere un nome, il candidato a sindaco è l’ex assessore regionale di un governo di centrodestra quale ad esempio Santino Formica, autorevolissimo deputato. Invece di stare lì e offrire il mio contributo essendo l’ultimo arrivato. Ma voi pensate le facce di tutte quelle persone che ho nominato prima? Ecco – incalza Germanà – a tutto c’è un limite. Io mi sono rotto, non voglio sottostare a nessuno, non accetto compromessi. Perché la dignità non si compra”.