Politica

Messina: giorni cruciali. A fine settimana De Luca sarà ancora sindaco?

Tutto in pochi giorni. De Luca potrebbe iniziare questa settimana da sindaco di Messina e finirla da “ex”. Nel mezzo ci sono almeno 48 ore di fuoco, durante le quali può succedere di tutto oppure andare in scena un copione già visto.

Il tunnel delle dimissioni

Nel tunnel delle dimissioni il sindaco ci si è messo da solo, alzando la posta come periodicamente fa. Stavolta lo scontro è quello con l’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza sul direttore generale dell’Asp Messina Paolo La Paglia. Dopo un mese di dirette e invettive alla fine, 20 giorni fa De Luca ha tuonato: o me o La Paglia. E dopo aver letto in diretta facebook la lettera di dimissioni l’ha protocollata alla presidenza del consiglio comunale. Da quel momento è iniziato il conto alla rovescia dei 20 giorni. Quelle dimissioni erano legate a due condizioni: la prima, irrinunciabile, era la testa del manager, la seconda era legata all’ordinanza di Messina zona ultrarossa ed al calo dei contagi.

La mozione Pergolizzi

Strada facendo De Luca ha compreso che il suo aut aut ha di fatto “blindato”, almeno fino al 5 febbraio il direttore generale La Paglia. L’ordinanza della zona ultrarossa non è stata prorogata dopo una levata di scudi delle categorie più penalizzate nelle ultime due settimane e la situazione si è fatta più ingarbugliata del previsto. Mentre l’ormai deluchiano Nello Pergolizzi presenta una mozione di “fiducia”, ovvero una richiesta al sindaco di ritirare le dimissioni, a tenere banco è la votazione sul bilancio di previsione, approdato in Aula venerdì scorso.

Il bilancio la via d’uscita

I due binari, dimissioni e bilancio, camminano paralleli, perché la “tregua” tra Consiglio e sindaco potrebbe pure essere sulla votazione, nonostante da venerdì, a cadenza ritmica, De Luca su facebook attacchi ora questo ora quel consigliere, ora questo ora quel deputato regionale. In realtà il bilancio non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad essere approvato con una maggioranza dignitosa e potrebbe essere la via d’uscita per il sindaco per ritirare le dimissioni entro il 4 febbraio.

Tornare al voto?

La seduta è fissata per domani e fino ad allora è probabile che assisteremo a nuove dirette al fulmicotone nei confronti di un Consiglio “reo” di voler svolgere appieno il suo ruolo e che non ha voluto votare a scatola chiusa lo strumento finanziario. Certo è che il sindaco sta riflettendo sull’ipotesi di tornare al voto per poter avere, in caso di vittoria, com’è giusto che sia, una maggioranza in Aula e non dover continuare altri 2 anni e mezzo con un braccio di ferro con quelli che continua a definire “asini volanti” nella migliore delle definizioni. Il Consiglio comunale non gli boccerà il bilancio e questa potrebbe essere la soluzione almeno temporanea.

Il 3 la mozione

Il giorno dopo però, mercoledì 3, c’è all’ordine del giorno la mozione Pergolizzi, quella con la quale si chiede il ritiro delle dimissioni. E quello è un discorso d’immagine più che di sostanza. Quanti sì potrà avere in consiglio? Se meno di una decina di consiglieri (giacchè gli altri sono finiti a turno nelle dirette come il peggio del peggio) dovesse appoggiare la mozione, il rischio è palesare una convivenza a dir poco burrascosa. E sul piano dell’immagine sarebbe un boomerang.

Copione o colpo di scena?

Il sindaco ha tempo fino al 4 febbraio ed è escluso che fino ad allora il manager La Paglia venga rimosso. Sull’altro piatto della bilancia c’è appunto il bilancio e non è affatto escluso che la tabella di marcia non sia quella prevista. Fino ad allora potrebbe andare in scena il copione già visto in questi anni oppure il divorzio definitivo.