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Messina. Il M5s incontra l’Ingv per fare chiarezza sulle sorti di Parco Aldo Moro

MESSINA – Parco Aldo Moro è ormai da mesi al centro di dibattiti e inaugurazioni, mentre resta fermo in attesa che qualcosa si sblocchi. Tra novembre e dicembre l’amministrazione De Luca aveva palesato la voglia e l’idea di riaprirlo entro Natale. Progetto non andato a termine. A fine gennaio, poi, è stato presentato un altro progetto da 2 milioni di euro, che completato restituirebbe alla città l’importante area.

Incontro tra l’M5s e il presidente dell’Ingv

Intanto, però, il parco resta chiuso e il Movimento 5 Stelle ha provato a vederci chiaro, dopo numerose note e interrogazioni nelle settimane scorse. I consiglieri comunali Cristina Cannistrà e Giuseppe Fusco, oltre alla senatrice Grazia D’Angelo e al vicepresidente della IV Municipalità, Renato Coletta, si sono confrontati con Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

D’Angelo: “Area di grande interesse”

“Un incontro proficuo”. A definirlo così è stata la senatrice D’Angelo, che poi prosegue: “Da troppo tempo ormai si discute della valorizzazione di questa area di grande interesse per la nostra città, che è stata ceduta nel 1949 dal Comune all’INGV. Ringrazio il prof. Doglioni per la disponibilità al dialogo e per la volontà di portare questo Osservatorio alla piena operatività”.

Cannistrà e Fusco: “Tenere alta l’attenzione”

Rincarano la dose Cannistrà e Fusco: “Bisogna sempre tenere alta l’attenzione sull’area del Parco Aldo Moro e, nell’incontro di oggi, gli esponenti dell’INGV ci hanno assicurato che tra qualche giorno verrà pubblicata la gara sul MEPA, segno evidente che c’è la volontà di investire per rendere finalmente operativo l’osservatorio di geofisica e vulcanologia. Ampia disponibilità è stata palesata da parte dell’INGV anche per realizzare, congiuntamente con l’Amministrazione comunale, un Museo al fine di far crescere la cultura dei rischi naturali”.

Coletta: “Fondamentale il recupero di una fortificazione spagnola”

Cenni storici importanti arrivano invece da Renato Coletta: “Vi è una fortificazione spagnola del ‘600 parzialmente interrata, che deve essere riportata alla luce e adeguatamente valorizzata. Appare fondamentale, quindi, il recupero di questa struttura che rappresenta l’attrattiva principale del Parco”.