cronaca

Messina, il notaio Paderni assolto dopo il crack Merope

MESSINA – Assoluzione piena per il notaio Stefano Paderni, alla fine del processo sul fallimento della Merope srl, società fondata dal padre oggi scomparso, fondatore di uno dei più noti studi notarili cittadini La società era intestata alla moglie, anche lei assolta. La sentenza è del Tribunale (presidente Torre, a latere Maccarrone e Aliberto) che ha accolto la tesi del difensore, l’avvocato Alessandro Billè, e scagionato Paderni e la madre Annamaria Bettaglio.

Il processo

L’Accusa aveva invece sollecitato la condanna a 3 anni e mezzo. In attesa di leggere le motivazioni del verdetto, sembra aver prevalso la tesi della difesa e la ricostruzione del consulente, il dottore Barillà, che ha ricostruito i passaggi societari. Anche il Tribunale delle imprese di Palermo si era espresso sulla vicenda della srl, escludendo la mala gestio della rappresentanza legale.

L’Accusa: società cartiera

Secondo la Procura di Messina la società era una “scatola vuota” per generare costi a carico dello studio e “schermare” beni di lusso, per abbattere l’imponibile. In particolare i costi di una imbarcazione acquistata in leasing. Tesi fondata anche sulla relazione della curatela fallimentare della Merope, parte civile al processo assistita dall’avvocato Alfonso Polto.