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Messina, in barella per il pass disabili. Basile: “Avviata verifica interna”

MESSINA – “Con rammarico personale ed istituzionale, ho appreso che un anziano disabile si è dovuto presentare personalmente, in barella, accompagnato da un’ambulanza, presso il competente ufficio per ritirare il pass disabile. Non volendo entrare nel merito delle vicende sanitarie che costituiscono il diritto all’accesso del beneficio per i parcheggi dei cittadini disabili, è chiaramente lesivo della dignità personale quanto accaduto sia esso per cause amministrative o peggio ancora burocratiche”. Lo dice il direttore generale del Comune di Messina, Federico Basile.

“Ho personalmente già attivato una azione di verifica interna per comprendere i motivi di quanto accaduto invitando il dirigente ed i funzionari a relazionare sullo stato dei processi di lavoro e sulle circostanze di quanto verificato affinché tali accadimenti non si ripropongano in quanto lesivi dei basilari principi di morale ed etica ai quali oggi si è assistito”.

L’episodio si è verificato ieri mattina nella sede dell’Atm, nel cui stabile, al secondo piano, è ospitato l’ufficio dipartimento mobilità del Comune (quello interessato al caso). L’interessato è stato accompagnato in ambulanza per firmare e ritirare il pass per disabili “concessogli” in seguito all’esito degli accertamenti della Commissione medica, che ne aveva vagliato la pratica. Parliamo di un 91enne, Giuseppe, disabile al 100%. Insieme a lui c’era il figlio Pasquale, il quale racconta “un’odissea che si trascina da tempo. Da quando – spiega – abbiamo chiesto all’Azienda il documento. Ci eravamo presentati dapprima con una delega, successivamente anche una delega autenticata, avevamo interessato un avvocato con tanto di procura, ma ci era stato detto che si sarebbe dovuto presentare il disabile in persona a ritirare il pass. Il tutto – sottolinea il signor Pasquale – in virtù di un regolamento interno comunale che lo prevede espressamente. Avevamo chiesto che ciò ci venisse risposto per iscritto, ma la risposta non l’abbiamo ancora ricevuta. Ebbene – chiosa il figlio dell’anziano – questa mattina ho chiamato un’ambulanza privata ed ho portato mio papà all’Atm. I barellieri lo hanno dovuto portare sin dentro l’edificio. Mi era stato detto anche di portarlo al primo piano ma era impossibile in quanto non vi era un ascensore idoneo. Alla fine è giunto il funzionario preposto e finalmente mio papà ha potuto firmare”. Ma non è finita qua. “Presenterò un esposto ai carabinieri”.