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Messina. La mamma della 13enne: “Mia figlia non era ubriaca, basta insulti”

“Mia figlia non era ubriaca, ha comprato solo una birra e non l’ha neanche bevuta tutta. Si è sentita male per un altro motivo”. A parlare è la madre della ragazzina 13enne, anzi quasi 13enne visto che li compirà tra poco, preoccupata per la figlia dopo i fatti di sabato sera.

“Sui social la stanno tormentando, le mandano messaggi anonimi con insulti irrepetibili, quando lei non ha fatto del male a nessuno. E la notizia è stata ingigantita, qualcuno ha parlato persino di coma etilico. Io sono una persona adulta e ho le spalle larghe, mia figlia no. Basta con queste cattiverie”.

Ma com’è andata quella sera? “Eravamo insieme, intorno alle 23 mi ha chiesto di fare una passeggiata nei dintorni con alcune amiche e ho acconsentito. Mi hanno telefonato alle 23.17 dicendomi che si era sentita male e sono corsa subito, perché ero a cento metri di distanza, salendo in ambulanza con lei. Non erano passati neanche venti minuti. Ho aspettato prima di parlare perché dovevo capire cos’era successo in quel breve tempo. Ora, tramite foto e registrazioni dei locali, lo so”.

E cos’era successo? “Mia figlia aveva avuto una crisi di panico, come purtroppo era già avvenuto altre volte, quando ad esempio ero dovuta andare a prenderla prima a scuola. Ogni volta che qualcuno ha un lieve malore bisogna montarne un caso? In ospedale le hanno dato solo poche gocce di tranquillante e l’hanno mandata a casa. Gli operatori sanitari e i vigili che erano con me possono testimoniarlo”.

Quella birra, però, la ragazzina non doveva comprarla, visto che in Italia è un reato la vendita di alcolici a minori di 16 anni. “Mia figlia ha sbagliato, ne è consapevole – dice la madre –, ma nel locale avrebbero dovuto chiederle un documento di riconoscimento, li ho denunciati. Lasciatela in pace, per favore”.