Elezioni Messina 2022

Messina. Oggi è il giorno delle preferenze, troppi errori hanno rallentato la verifica elettorale

MESSINA – Le amminitrative a Messina non finiscono mai. O, almeno, lo spoglio elettorale, in controtendenza con il resto d’Italia. Oggi dovrebbe essere il giorno giusto per chiudere il capitolo infinito delle preferenze per il Consiglio.

Il magistrato Corrado Bonanzinga (nella foto durante il controllo), che guida l’Ufficio centrale, sta procedendo in queste ore a oltranza per terminare la verifica delle preferenze. Un compito immane, considerato il numero di errori commessi da presidenti e scrutatori, probabilmente non formati in modo adeguato.

Domani potrebbe essere il giorno giusto, invece, per verificare se Sicilia Vera e Prima l’Italia otterranno il premio di maggioranza, una volta conclusa la valutazione delle preferenze.

I venti voti “spariti” del consigliere Gennaro

A proposito di errori, stamattina venti voti del consigliere comunale uscente Gaetano Gennaro sono stati “ritrovati” grazie al lavoro di ricostruzione in una sezione. L’esponente del Partito democratico potrebbe ancora essere in ballo per un seggio e l’operato dell’Ufficio centrale su verbali e tabelle di scrutinio, aprendo i plichi quando è necessario, ha sopperito in generale ai troppi errori, con la doppia preferenza (uomo/donna) non rispettata ad esempio e altre inesattezze nel voto disgiunto e non solo.

Rizzo e Russo: “Diritto al voto compromesso dai troppi cambi di sezioni”

I consiglieri comunali uscenti Alessandro Russo (sempre presente nella sala consiliare in questi giorni) e Massimo RIzzo, mentre assistono alla verifica guidata dal dottor Bonanzinga, tengono a sottolineare quanto il diritto al voto sia stato spesso “compromesso, in queste amministrative, dai frequenti e ingiustificati cambi di sezione elettorale. Conosciamo diversi elettori che, dopo ore di fila, hanno rinunciato”.

“Una legge elettorale da rifare”

Da parte sua, Russo evidenzia anche “le storture di una legge elettorale da cambiare, adeguandola a quella nazionale. Nel resto d’Italia, il giorno dopo le elezioni hai delle certezze, come è giusto che sia. Qui non sai nemmeno se si è ottenuto il premio di maggioranza. E il rischio d’interpretazione, da parte dello stesso magistrato, si presta ai ricorsi. Una legge elettorale, quella siciliana, totalmente sbagliata”.