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Messina, slitta la fine dei lavori sul viadotto Ritiro. Minaldi: “Apertura entro l’autunno”

MESSINA – Si torna a parlare di viadotto Ritiro e di quei lavori che appaiono eterni sulla tangenziale che collega Messina ai Comuni del litorale tirrenico. Tre mesi fa la Commissione viabilità aveva già ospitato il direttore generale del Cas, nonché Rup dei lavori, l’ingegnere Salvatore Minaldi. Si era parlato di fine lavori entro Ferragosto, ma anche di chiudere la carreggiata lato monte dando vita al celebre bypass che consentirà di evitare lo spettro del doppio senso di circolazione per 10 chilometri. Tempistiche, però, che non saranno rispettate.

Minaldi: “Ritardi a causa del Covid. Bypass quasi pronto”

“I lavori procedono alacremente – ha esordito Minaldi, intervenuto nuovamente in Commissione, invitato dal Presidente Libero Gioveni -. Purtroppo ci sono stati dei ritardi. Il Covid ha colpito diversi operai non solo della ditta della Toto, ma anche il direttore dei lavori, il dirigente del cantiere e molto personale anche relativo alle società che in subappalto stanno eseguendo lavori e fornitori vari. Si sta cercando di recuperare e come sapete si sta realizzando il bypass in corrispondenza della galleria Telegrafo per evitare 10 km di doppio senso di circolazione che avrebbe causato problemi”.

Le tempistiche: “Entro autunno lavori completati”

“Abbiamo sin da subito fatto indagini geognostiche che hanno dato brutte notizie, perché si sono dovuti fare anche altri lavori che ci hanno fatto ritardare. Il bypass sarà completato entro la fine di aprile e questo consentirà di chiudere la carreggiata di monte. I lavori continueranno, stanno andando abbastanza bene. Tra l’altro è un lavoro particolare e molto complesso, infatti nei primi mesi sembrava non lavorasse nessuno ma semplicemente non erano visibili i risultati. Oggi si vedono. Contiamo, dopo la fine dell’estate, entro l’autunno, di completare i lavori. Ma nel mentre, prima di Pasqua, apriremo la carreggiata in direzione Palermo”.

Cas, 500 milioni per lavori in tutta la Sicilia

Minaldi ha poi parlato dei lavori che il Cas sta portando avanti nel resto del territorio messinese e siciliano. Un finanziamento di 500 milioni, di cui 350 “per il lotto 9, che collega Modica a Scicli” e altri 150 di manutenzione straordinaria. “Sono lavori già progettati, decreti già emessi, e riguardano importanti interventi. Uno è la ricostruzione del cavalcavia a Spadafora che l’anno scorso abbiamo demolito per le condizioni del calcestruzzo. Non era più conveniente consolidarlo, abbiamo deciso di demolirlo nella parte centrale e con questo appalto si completerà la demolizione delle pile e delle spalle e si ricostruirà”.

Altri interventi sul territorio messinese

“Poi abbiamo la sostituzione integrale delle barriere da Milazzo a Falcone, lavoro già progettato e in attesa di finanziamento che ora c’è – prosegue Minaldi analizzando ciò che è stato già predisposto e cosa si farà nei prossimi mesi -. Altri lavori sono le barriere fonoassorbenti di Scaletta, importantissimi perché la città ha livelli di produzione acustica che sono superiori a quelli accettabili. Sono barriere che ridurranno i rumori e aumenteranno la sicurezza.

Poi adegueremo le gallerie di Taormina, Sant’Antonio e Giardini. Così potremo diminuire pian piano i presidi di misure compensative per mantenere la sicurezza. Si tratta di illuminazione, sversamento di liquidi pericolosi quindi tutte le canalizzazioni, tutte le barriere di protezione, sistemi di aerazione e di telecontrollo. Opere costose che chiedono decine di milioni di euro. A queste si aggiungono le gallerie Calavà e Cicero”.

Dalle spese in più all’ammodernamento dell’autostrada

Il caro materiali interesserà il viadotto Ritiro? “No – dice Minaldi – sebbene i rincari interessino anche noi. Basti pensare che ad oggi paghiamo 7 milioni di euro in più l’anno soltanto di elettricità”. Il direttore generale parla anche di opere di ammodernamento: “Tra i lavori vogliamo anche dotare l’autostrada di fibra ottica. Stiamo riqualificando tutti gli SOS A18 e A20, oltre alle opere di carattere strutturale. Stiamo mettendo ingenti risorse per mettere in sicurezza gallerie e viadotti. Con una quantità mai vista di indagini sulle gallerie, perché prima di mettere mani al portafoglio dobbiamo esattamente sapere lo stato delle cose”.