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Milleproroghe: per la Sanità calabrese meno assunzioni, ma a tempo indeterminato

REGGIO CALABRIA – La notizia è di quelle destinate a non rimanere inosservate.
Saltano dal decreto Milleproroghe le assunzioni della Regione Calabria in Sanità, previste da un emendamento al decreto Milleproroghe votato dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera. Su indicazione della Ragioneria Generale dello Stato, le Commissioni sono tornate sui loro passi stralciando la norma.

Restano invece salve le altre assunzioni per la Regione Calabria, «di personale non dirigenziale a tempo indeterminato», in particolare quello «in servizio nell’Azienda Calabria Lavoro». Salve anche le altre norme del decreto con problemi di copertura, come il bonus psicologo di 600 euro. 

In realtà però la norma, evidenziano ambienti parlamentari e regionali, viene “trasformata”.
A venire espunte sono le previsioni d’assunzioni di personale – anche dirigenziale – a termine, per 11 milioni di euro che sarebbero stati a carico della Regione Calabria. La norma è avvicendata dall’emendamento Cannizzaro: per il 2022 ci saranno solo 5 milioni di euro (dal 2023 saranno invece 10 milioni annui), che però consentiranno d’assumere personale a tempo indeterminato.
Fuori da una “logica Covid” non più precari, insomma, ma esattamente quel che serviva per organici fin troppo sguarniti di Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi.