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Nemo Sud, la Uil prepara la marcia su Palermo: “Perché Razza tace?”

Si spostano a Palermo le manifestazioni in difesa del Nemo Sud di Messina. Venerdì 9 luglio alle 10 i lavoratori del centro di riabilitazione e la Uil si ritroveranno a Palazzo d’Orleans, così da farsi vedere e sentire direttamente dal Governatore Musumeci e dall’assessore alla Sanità Ruggero Razza, al quale il sindacato non le manda certo a dire.

“Appare davvero singolare che Razza non abbia replicato, né proferito parola rispetto all’irrituale diniego del Commissario straordinario del Policlinico di Messina, il quale, in merito alla vicenda Nemo Sud, ha avanzato dubbi di legittimità sul provvedimento emanato dal medesimo assessorato“, dichiarano Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Giuseppe Calapai, segretario generale Uil Fpl.

“La patetica sceneggiata di Razza è sotto gli occhi di tutti. Infatti, nell’intervista rilasciata lo scorso giovedì, l’assessore dichiarava che la vicenda del Centro Nemo era in cima alla sua azione e, inoltre, aveva annunciato che avrebbe incontrato i rappresentanti dei lavoratori nella giornata di lunedì 5 luglio. Niente di più falso: vergogna. Infatti, non siamo mai stati convocati. L’assessore Razza ha perfettamente imitato il Presidente Musumeci, protagonista, nei giorni scorsi, di un macroscopico voltafaccia nei confronti degli assistiti e dei lavoratori del Centro Nemo.”

E’, a questo punto, indispensabile che la classe politica messinese di buona volontà esca una volta per tutte allo scoperto per difendere, senza mezzi termini, il Centro Nemo, importantissima eccellenza sanitaria che assiste pazienti provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria. Noi, insieme ai lavoratori, non ci arrendiamo e non ci fermeremo”, concludono i rappresentanti sindacali.

MessinAccomuna: “Il silenzio assordante dell’Università”

Sul tema anche MessinAccomuna: “Il commissario del Policlinico ha risposto che la convenzione non può essere rinnovata perché “presenta profili di illegittimità”. Non abbiamo elementi per poter considerare tale valutazione che sarà anche corretta, ma che appare pretestuosa. Qualunque condizione di illegittimità, per un rapporto che si è retto per quasi nove anni, non può diventare improvvisamente, immediatamente, insormontabilmente ostativo, soprattutto quando la Prefettura si era esplicitamente spesa per la continuità del Centro e quando era emersa la disponibilità di altre strutture ospedaliere, esplicitamente richiamate nell’invito della Regione. Difficile non leggere nella chiusura del Policlinico una volontà politica predeterminata. In tutto ciò sorprende il silenzio assordante dell’Università. Appena due anni fa il rettore Salvatore Cuzzocrea si era recato in Commissione Sanità alla Camera dei Deputati per difendere, documenti alla mano, la legittimità degli atti, garantendo la totale trasparenza della gestione del Centro. Chiediamo al rettore e agli Organi di governo dell’Università di chiarire la loro posizione su una vicenda che appare oscura e incomprensibile ai cittadini messinesi e destinata a dare un altro duro colpo all’organizzazione sanitaria della nostra città”.