Coronavirus

“Non si muore solo di Covid. I malati hanno bisogno di cure”. La lettera a Musumeci

Un sistema di salute equo e sostenibile. Perché in tempi di Covid e di emergenza sanitaria, purtroppo, le altre malattie non sono sparite né andate in vacanza. E il rischio è che trascurando tutto il resto la gente si ammala o peggiora senza la giusta assistenza. A scrivere una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza e al sindaco di Messina Cateno De Luca, è Gaetano Alessandro, presidente dell’associazione “Donare è vita”. 

«In questo periodo di emergenza c’é stato un blocco delle prestazioni nelle strutture pubbliche, più volte denunciato, ma mai preso in considerazione dall’assessore alla salute e men che meno dal sindaco di Messina che, come ama dire lu, è la massima autorità sanitaria della città. Le vittime sono i malati cronici, cardiopatici, diabetici. Si registra blocco totale di quasi tutte le attività, tranne quelle in intramoenia. I numeri erano già preoccupanti perché coinvolgevano non solo pazienti cronici, ma bloccavano anche le nuove diagnosi, visite specialistiche, ricoveri, interventi chirurgici rimandati, screening oncologici posticipati a data da destinarsi. Insomma, a questo giro il lockdown non dichiarato è ancora peggio del lockdown vero e proprio. E’ palese il senso di abbandono e incertezza che stanno vivendo i malati cronici e rari.

Con il sistema sanitario nazionale concentrato nell’arginare la pandemia, per molti il punto di riferimento sono diventate associazioni civiche e di tutela dei diritti. Se si fosse attuato a tutti i livelli il Piano nazionale delle cronicità e una corretta gestione delle liste di attesa molta sofferenza si sarebbe potuta evitare.

Durante il lockdown tecnologia e digitalizzazione sono diventate la chiave per rinnovare l’offerta di servizi, per prendere in carico e gestire la malattia in emergenza, ma anche la prevenzione e l’aderenza terapeutica. E’ emersa l’importanza del fascicolo sanitario elettronico e dei servizi di telemedicina per controlli, consulti e per la gestione dei pazienti al domicilio. Ma, ancora una volta, per attuare ciò che nelle altre regioni è prassi quotidiana, in Sicilia le risorse non vengono impegnate per la digitalizzazione e la formazione di personale.

La pandemia ci ha poi messo di fronte alla necessità di ridurre la burocrazia per dare più tempo alla relazione tra il medico e il paziente, ma così non è in Sicilia. E’ necessario portare a regime alcune procedure sperimentate durante il periodo di emergenza, come la ricetta dematerializzata e il rinnovo automatico dei Piani terapeutici. Funziona in tutta l’Italia, ma non a Messina, consentire un accesso più veloce ai farmaci contro il dolore, facilitare i percorsi di riconoscimento dell’invalidità, garantire un’assistenza farmaceutica e protesica non solo efficace, ma anche equa su tutto il territorio nazionale. 

E’ necessaria una riorganizzazione dei servizi in generale prestando attenzione a tutte le altre patologie oltre il COVID 19. Regolamentare le liste di attesa perché’ i malati cronici, i trapiantati, i malati oncologici hanno bisogno di cure e di esami diagnostici non possono essere abbandonati dal Sistema Sanitario Regionale. Questa situazione non può durare in eterno, anche perché’ i malati non hanno tempo da perdere e non è umano lasciarli morire senza cure e senza assistenza. Non si muore di solo COVID 19».