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“NonRaggir@Me”, progetto del Comune di Messina per prevenire truffe agli anziani

Prevenzione e contrasto delle truffe agli anziani. E’ l’obiettivo di “NonRaggir@Me”, progetto del Comune di Messina, finanziato dal Ministero dell’Interno per 54mila 540 euro, alla base di un accordo aggiuntivo, firmato oggi dal sindaco Cateno De Luca e dalla prefetta Maria Carmela Librizzi, al “Patto per l’attuazione della sicurezza urbana” tra la Prefettura e il Comune di Messina, che era invece stato firmato lo scorso 14 ottobre.

L’accordo

Verranno realizzate campagne informative e attività di supporto agli anziani. Il Comune dovrà produrre con cadenza bimestrale specifici report aggiornati e una relazione finale sugli esiti dell’iniziativa, corredata dal rendiconto economico-finanziario della gestione e dalla documentazione di spesa.

La prefetta Librizzi

“Il progetto è stato esaminato e approvato in sede di coordinamento interforze – dice la prefetta -, e deve essere realizzato in un anno. Nel nostro territorio c’è un’alta presenza di anziani, si tratta quindi di un progetto a valenza sociale, che ha lo scopo di aiutare ad affrontare le difficoltà. Abbiamo fatto lo stesso percorso per un progetto sulla sicurezza stradale, ma per questo ancora aspettiamo riscontro”. A Messina sono residenti 53.940 ultra 65enni, quasi il 24 % della popolazione.

Il sindaco De Luca

“Il confronto con la Prefettura è utile per partecipare a questi avvisi e attrarre risorse fondamentali – aggiunge il sindaco -. Questo progetto ci consente di avviare un servizio finora inesistente. Ci sono anziani senza riferimenti familiari e ci sono persone che approfittano di questa debolezza. Allora sperimenteremo la possibilità di usare un dispositivo per lanciare un allarme a Messina Social City. Messina deve essere una grande famiglia per le persone deboli. L’assessore Alessandra Calafiore, insieme agli uffici, si è occupata di redigere la proposta, che è stata giudicata meritevole di finanziamento”.

L’assessora Calafiore

“Si tratta di una somma contenuta – spiega la Calafiore – per un progetto pilota che ci consente di avviare una sperimentazione. Se a buon fine, abbiamo altre progettazioni a cui attingere per replicare l’idea”.

Tra le altre iniziative, l’attivazione di un numero telefonico dedicato e la creazione di un servizio di supporto psicologico, usufruibile anche tramite la piattaforma web, per le vittime ed i loro familiari, con la collaborazione di medici e forze dell’ordine.