Pd, Pdr Sicilia Futura, Ncd: «Vogliamo sfiduciare Accorinti ora per tornare alle urne a giugno»

Sfiducia adesso ed elezioni per il rinnovo degli organi del Comune già a giugno. Pd, Pdr Siciliano Futura ed Ncd non retrocedono di un millimetro sulla strada della mozione della sfiducia e, anche se in questo momento i numeri non sono dalla loro parte, perseguono imperterriti il loro obiettivo: mettere immediatamente fine all’esperienza Accorinti ed aprire un nuovo capitolo per la città a partire dalla prossima estate.

La mozione di sfiducia è pronta, ma sul documento con in calce le firme di chi vuole mandare a casa Accorinti e la sua giunta è nato un caso politico, per qualcuno addirittura con risvolti giudiziari, trattandosi dell’atto che era stato depositato dal notaio lo scorso 2 novembre e che è stato prelevato senza che fossero interpellati tutti i firmatari (vedi qui) .

Originariamente, su quell’atto c’erano le firme di Antonella Russo, allora componente del Gruppo Misto oggi capogruppo del Pd; di Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni ieri esponenti del Pd oggi di Grande Sud/Forza Italia; e di Nora Scuderi, allora Megafono oggi Forza Italia. Adesso su quel documento ci sono anche le firme dei cinque consiglieri Pdr-Sicilia Futura Elvira Amata, Nino Interdonato, Nino Carreri, Santi Sorrenti, Rita La Paglia e del consigliere Pd Claudio Cardile.

Dieci firme in tutto, destinate a salire a undici: se infatti la consigliera Sindoni ha annunciato che ritirerà la firma, sono pronti a sottoscrivere la mozione i due consiglieri Ncd, Daniela Faranda e Nicola Crisafi.

Raggiunte le 11 firme, diventerebbero determinanti per arrivare a quota 16 e portare in Consiglio Comunale la mozione di sfiducia le firme dei cinque consiglieri Udc. Il leader centrista, Gianpiero D’Alia, però, prende tempo, perché prima di parlare di numeri vuole ragionare con gli alleati sui progetti per la città (vedi intervista).

Partito Democratico, PDR-Sicilia Futura, ed NCD ritengono, invece, contrariamente a D’Alia che non ci sia tempo da perdere e in un documento congiunto scrivono: «Con un sussulto di orgoglio si riuscirà a votare entro Giugno di quest'anno, oppure, non avrà senso alcuno non attendere la scadenza naturale del mandato elettorale dell'amministrazione. Non può esistere infatti una fiducia a tempo nelle condizioni economiche e sociali in cui versa attualmente la città di Messina. Riteniamo, infatti, di aver diligentemente provato ad interpretare i sentimenti della stragrande maggioranza dei nostri concittadini che sono fermamente convinti che si debba immediatamente cambiare pagina per dare un futuro diverso alla Città, ma che, contestualmente, non sia più il tempo di alchimie politiche o tutela di piccoli interessi di bottega che non ci appartengono e dai quali vogliamo prendere una volta per tutte politicamente le distanze» .

A proposito delle polemiche sull’appropriazione, secondo Trischitta e Sindoni indebita, dell’atto depositato dal notaio a novembre scorso, Pd, Pdr e Ncd spiegano «che mai nessuno ha voluto "appropriarsi" dei meriti o di documenti di chicchessia ma, semplicemente, è stato continuato con linearità un percorso già tracciato dai primi quattro firmatari della mozione di sfiducia che, peraltro, avevano auspicato con il medesimo l'adesione delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale. Percorso che ancor oggi si auspica e si ribadisce venga abbracciato da tutte le forze politiche, alleate e non, nelle varie componenti presenti a Palazzo Zanca».

Replicano a stretto giro i consiglieri Daniele Zuccarello e Nora Scuderi: «Siamo lieti che Dr e Pd abbiano deciso di condividere la nostra mozione di sfiducia, cambiando idea rispetto a novembre scorso, quando i Democratici Riformisti fecero una conferenza stampa 24 ore dopo la nostra per annunciare il loro documento di sfiducia ed il Pd prese le distanze. Non c’importa alcuna primogenitura, non rinneghiamo la nostra posizione e oggi come a novembre riteniamo che sia arrivato il momento di porre fine a questa esperienza amministrativa».

I due consiglieri, al momento delle firme appartenenti rispettivamente a Pd e Megafono e oggi entrambi a Forza Italia, non mancano tuttavia di sottolineare la scorrettezza personale e politica subita: «Quel che ci spiace, sotto il profilo politico ed umano, è il metodo utilizzato per “prelevare” dal notaio, che è un pubblico ufficiale, un documento depositato ufficialmente da ben 4 consiglieri comunali appartenenti a partiti diversi. Correttezza politica avrebbe suggerito che prima di utilizzare le nostre firme almeno ci venisse chiesto il parere».

Zuccarello e Scuderi “stuzzicano” i Democratici Riformisti ed il Pd, invitandoli ad avviare il dialogo anche con Francantonio Genovese e non solo con i leader di Ncd e Udc: «Non si può chiedere condivisione e poi scegliersi con chi parlare. Se evidentemente la nostra opinione al riguardo è stata ritenuta ininfluente o non all’altezza, non altrettanto riteniamo si possa fare con i vertici di Forza Italia».

La stoccata arriva, però, alla fine, quando i due consiglieri accusano di strabismo Dr e Pd, bravi a sottolineare l’incapacità amministrativa del sindaco ma non altrettanto bravi a mettere in discussione l’operato a loro dire disastroso del presidente della Regione Crocetta: «Ai partiti che hanno accelerato sulla mozione di sfiducia, chiediamo come mai la stessa fretta non l’abbiano avuta nei confronti di un’amministrazione altrettanto disastrosa come quella di Accorinti, cioè la fallimentare esperienza Crocetta. Anche i siciliani, come i messinesi, stanno pagando le conseguenze di un’incapacità amministrativa disarmante. Probabilmente Pd e Sicilia Futura sono strabici. Magari potrebbero prelevare le mozioni firmate dai 5Stelle senza consultarli, applicando il modello Messina».

Danila La Torre