Cultura

Opere d’arte al posto delle locandine. La Multisala Apollo riempie di luce Messina. FOTO

Apollo, secondo il mito, è il Dio della poesia, della musica, delle arti. Arti costrette a restare silenti ormai da tanto tempo, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Ma Apollo è anche Dio del Sole, della luce, della salute. Elementi essenziali, dei quali, senza arte, ci sentiamo privati. Per questo motivo, a Messina, Apollo dà voce di nuovo alla sua arte, portando a tutti, finalmente, un po’ di luce. E lo fa proprio grazie al cinema che prende il suo nome.

“Apollo&Arte”

Da sabato 30 aprile ha avuto inizio la rassegna “Apollo&Arte”. Gli espositori delle locandine davanti alla Multisala Apollo e al Cineauditorium Fasola si trasformano in una mostra d’arte a cielo aperto. Danno spazio, infatti, ad incredibili opere, tra fotografia, pittura, illustrazione e collage digitale, la maggior parte delle quali di artisti messinesi e del territorio.

Così via San Filippo Bianchi, famosa per il progetto ApolloSpazioArte, si riempie, nuovamente, di luce e colore.

Proprio da questo desiderio è partita l’iniziativa realizzata da Daniele Mircuda di Puli-AMO Messina e MessinAttiva e da Loredana Polizzi della Multisala Apollo.

Mostra d’arte a cielo aperto

“Passare dall’Apollo, vero centro culturale per la città, e vederlo spento, privo del suo colore, mi intristiva. Ho pensato, allora, di poter utilizzare gli espositori delle locandine, rimasti vuoti, come pannelli per una mostra d’arte. Così, grazie all’aiuto di Loredana, è nata una bellissima rete che ha coinvolto tanti giovani artisti messinesi” dichiara Daniele Mircuda.

Una mostra d’arte unica, all’aperto e osservabile 24 ore su 24.

Le opere, fortemente volute e scelte da Mircuda, resteranno esposte per 15 giorni, per poi cedere il posto ad altre ancora, permettendo a chiunque voglia, visto il grande riscontro ottenuto, di condividere la propria arte. In attesa che possano tornare le locandine di nuovi film, ogni forma di cultura troverà il suo posto.

Nuova luce in via San Filippo Bianchi

In questo modo si è ridata funzionalità a tali espositori e via San Filippo Bianchi è tornata a vivere. “Il cinema ho sempre voluto fosse spazio d’incontro e di condivisione. Ero stanca di vedere la strada solitaria e le locandine non più colorate come una volta, quando era abitudine comune fermarsi a osservarle. Daniele mi ha proposto di riempirle di colori, non potevamo trovare connubio migliore. Con questa occasione la Multisala è tornata a rivestire il suo ruolo, mostrando varie realtà d’arte diverse” continua Loredana Polizzi.

Le opere d’arte

Tante e tutte diverse le opere d’arte esposte: le illustrazioni di Lucia Foti e Daniele Commito; la pittura di Sofia Bernava, Grazia D’arrigo e Anna Viscuso; le foto di Ylenia Bottari e Alessia Borgia e il collage digitale di Daniele Mircuda stesso, sotto lo pseudonimo di Alphatelescopii.

Tutti hanno lasciato su quella bacheca qualcosa di loro stessi, del periodo che stiamo vivendo e delle emozioni che ci accomunano.

Nell’opera di Sofia Bernava, per esempio, vediamo un volto dipinto ergersi tra parti strappate di giornali riciclati. Una di queste parti si posiziona proprio sugli occhi, nascondendoli con una frase che spicca fra tutte: “la poesia ci rende sempre giovani”.

Il lavoro di Anna Viscuso si ispira, invece, a Pierrot; la tristezza negli occhi del suo pagliaccio riflette un po’ quella di questo periodo, lo svanire di tanti ideali. Lo racconta tramite una frase di Cosmo: “e ti senti un po’ fallito se ripensi alla tua età e cammini per la strada e provi a perderti”.

Lucia Foti, poi, nella sua illustrazione realizzata a penna, svela i misteri affascinanti dietro i tarocchi, passione tramandata dal nonno. Rappresenta, grazie ai simboli delle figure da lei illustrate, con protagonista la Dea della vita, il completamento di un ciclo, ormai raggiunto, che può aprirsi a qualcosa di nuovo.

C’è sempre un’altra possibilità

Sono solo alcuni dei bellissimi messaggi lasciati dalle opere, tutte da vedere e tutte accumunate dal voler trasmettere un segno importante, di speranza. Lo spiega Ylenia Bottari: “Questo non è uno spazio dedicato a chi vuole mettersi in mostra. Il valore sta nel suo significato: il credere che ci sia sempre un’altra possibilità, anche quando non va tutto bene. C’è sempre un’altra possibilità per l’arte, e per tutti noi”.

Così, a Messina, la cultura non si ferma. Apollo continua a tenere stretta tra le mani la sua lira.