Società

Palazzi di giustizia, il 2023 l’anno della svolta per Messina?

MESSINA – Visti i precedenti, il punto interrogativo è d’obbligo. Ma i segnali che l’anno appena iniziato sia davvero quello buono per uscire dallo stato di indecenza che contraddistingue i locali destinati alla giustizia a Messina. Alla fine dello scorso anno, infatti, il progetto del “palagiustizia diffuso ma rinnovato” sembra aver imboccato le strade giuste. Dopo l’ok alla messa a disposizione da parte del Comune dell’ex Banco di Roma della ex Cassa di Risparmio, è arrivato infatti l’accordo, scritto e siglato, tra l’Inps e il Ministero della Giustizia per l’utilizzo dello stabile di via Capra.

Per il palazzo che ospitava alcuni uffici dell’Istituto, tra la stazione ferroviaria e quella marittima, i tempi non sono stati dettati ma sembrano i più prossimi. Il cronoprogramma è questo: entro un anno l’Inps libererà l’intero stabile, 1300 metri quadri, che in due anni diventerà di proprietà del Ministero della Giustizia, destinando ad altri uffici di giustizia anche i primi due piani. I canoni pagati fino a quel momento verranno scomputati dal prezzo di vendita. Intanto al terzo e quarto piano potranno già trasferirsi gli uffici di giustizia oggi ospitati in via Malvizzi, in condizioni indecorose, ovvero il Tribunale del Lavoro e il giudice di pace (vedi qui il report sulle condizioni).

Per rendere fruibili terzo e quarto piano agli uffici di giustizia servono soltanto i tempi tecnici per realizzare un accesso indipendente dagli uffici oggi ancora Inps e l’acquisto degli arredi.

Più lunghi sembrano i tempi per la collocazione degli altri uffici, a cominciare da tutto il settore civile oggi ospitato a Palazzo Piacentini ma anche Procura e cancellerie ancora “confinati” nei cantinati, nei due palazzi di via Garibaldi. In questo caso il colpaccio lo ha fatto la Patrimonio spa, sindaco Basile e assessore Mondello a lavoro per la fruibilità dei mutui già stipulati, ma siamo ancora alla fase della stipula dei contratti per l’acquisizione concreta. E anche per la sistemazione degli uffici in entrambi i palazzi i lavori saranno più impegnativi, rispetto al palazzo di via Capra.

Nel 2023 però sono previsti i primi atti concreti utili ad avviare i lavori, secondo il Municipio.

Sono tutti palazzi di proprietà pubblica, quindi l’obiettivo di eliminare il grosso costo degli affitti privati potrebbe essere risolto. Ma soprattutto in tutti i casi si punta ad avere degli uffici efficienti, sotto tutti i punti di vista, sia strutturali che di connessione rispetto ai mezzi di trasporto, i parcheggi e palazzo Piacentini, che resterà la sede principale e di rappresentanza per tutto il distretto di Corte d’appello.