Politica

Palermo. Musumeci non si ricandida più? Giovedì il presidente della Regione dirà cosa ha deciso

di Carmelo Caspanello
PALERMO – Dalla satira pungente di Ficarra e Picone (seguita dai fischi del pubblico del Teatro antico di Taormina, assiepato per il Taobuk) all’ultimo attacco del leader di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Micciché (“con lui si perde”). La misura è colma per il presidente della Regione, Nello Musumeci, il quale, a sorpresa, ha annunciato ieri da una mostra, nella sua Catania: “…Ci sarà il mio successore perché io toglierò il disturbo. Incontrerò la stampa nei prossimi giorni”. La notizia è rimbalzata sui media. I commenti di alleati e non, sono i più disparati. Ma cosa farà davvero Musumeci? Ha veramente preso la decisione di non ricandidarsi? Si dimetterà? Ricordiamo che alle urne si andrà a novembre.

Un chiarimento ci sarà giovedì prossimo. Il presidente Musumeci, infatti, ha convocato la stampa nella Sala Alessi di Palezzo d’Orlèans, a Palermo. L’appuntamento è alle 10,30. L’incontro è stato voluto “per rendere note le proprie decisioni in relazione alle prossime elezioni regionali”. Cosa dirà? Al momento siamo fermi alle dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio di ieri nel corso della mostra “Agata. Dall’icona cristiana al mito contemporaneo. I tesori dei musei regionali a Palazzo dell’Università”, a Catania. “Nella cultura – ha sottolineato il governatore all’Ansa – abbiamo fatto molti interventi ma, per il futuro, ci sarà il mio successore. Io toglierò il disturbo”.

L’incredulità dei fedelissimi: “Sembra di essere su Scherzi a parte”

I fedelissimi del presidente pensano di essere su “Scherzi a parte”, non credono possa essere vero che il presidente molli proprio adesso. C’è chi collega la decisione del governatore a quanto accaduto sul palco del Teatro antico di Taormina: dalle battute di Ficarra e Picone alla bordata di fischi. Ma ad avviso di chi lo conosce bene “una simile analisi e valutazione è troppo riduttiva”. Lo sfogo del presidente sarebbe invece legato alle pressioni politiche, quelle interne: “Tolgo il disturbo. Trovino loro il candidato vincente”. E se invece il tutto facesse parte di una strategia per stanare gli alleati che puntano alla mossa dello “scacco matto” per non farlo ricandidare? Tra gli alleati c’è già chi parla di azzerare tutto. Solo per la Lega-Prima l’Italia non cambia nulla: “Tenere il centrodestra unito con una candidatura condivisa e vincente – la dichiarazione – era e rimane il nostro impegno con i siciliani”. Il futuro politico del centrodestra in Sicilia, in vista delle regionali, in realtà è ancora tutto da scrivere. Si attendono prese di posizioni ufficiali, a partire da Giorgia Meloni, per la quale Musumeci era ed al momento è il candidato alla presidenza della Regione di Fratelli d’Italia. In merito a cosa abbia realmente in testa il governatore, se ne saprà di più giovedì mattina.