Nel 2013 la consigliera Donatella Sindoni era ineleggibile. Lo dice la Regione

La consigliera comunale ex Pd oggi Grande Sud Donatella Sindoni nel 2013 era ineleggibile. Questo il “verdetto” dell'Ufficio legale e legislativo della Regione, che si è espresso sulla richiesta di parere inoltrata dal Comune di Messina.

A sollevare dubbi sulla sua eleggibilità era stato, esattamente un anno fa, l’ex consigliere comunale Giovanni Cocivera, primo dei non eletti nella lista del partito democratico, oggi ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta aborti clandestini.

A distanza di due anni dalle amministrative, il ginecologo aveva infatti inviato alla presidente del Consiglio cpmunale Emilia Barrile ed al segretario/direttore generale Antonino Le Donne una nota con la quale li invitava, in base all’articolo 9 della legge regionale 31 dell’86, ad accertare l’ipotesi di ineleggibilità della consigliera Sindoni, che al momento dell’elezione era responsabile legale di un laboratorio d’analisi.

Da Palazzo Zanca avevano quindi passato la palla a Palermo e la risposta arrivata sulla scrivania del segretario Le Donne ha dato ragione a Cocivera. Lo scranno della consigliera è adesso più che mai a rischio, ma a subentrarle, in questo momento, non potrebbe comunque essere Cocivera, destinatario di misura cautelare. Considerato che il secondo dei non eletti, Gaetano Gennaro, siede già in Consiglio comunale, in sostituzione di Paolo David, anche lui ai domiciliari nell’ambito dell’operazione Matassa, al posto della Sindoni entrarebbe Giuppi Siracusano, che alle amministrative di tre anni fa ha ottenuto 767 preferenze.

Già da lunedì si conosceranno gli sviluppi del caso Sindoni, che un anno fa si era difesa dalle accuse lanciate da Cocivera (vedi qui). La vicenda della consigliera ex Pd dovrà passare dall’Aula consiliare, saranno i consiglieri a votare l'eventuale decadenza. DLT