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Patti, Rsa ancora off limits. I nodi da sciogliere e la “panacea” Pnrr

PATTI – A due mesi dallo stop delle attività, la residenza sanitaria assistita di Case Nuove Russo è ancora chiusa e i lavori di manutenzione fermi. Intanto a giorni scade la proroga per la omologa struttura di San Piero Patti che ospita parte degli anziani trasferiti da Patti: sono una decina, tra San Piero e Sant’Angelo di Brolo, in entrambi i casi a circa 30 minuti di auto dal centro.

Per il sindaco Gianluca Bonsignore l‘obiettivo è l’ospedale di comunità, dopo il via libera della Regione nell’inserimento anche di Patti tra quelli della provincia di Messina che puntano ai quasi 95 milioni di euro in totale destinati dal Piano a questi progetti.

Questo consentirebbe una boccata d’ossigeno non soltanto alla sanità in generale ma agli anziani della zona, dove le residenze per anziani sono sempre più affollate. “Puntiamo all’adeguamento sfruttando 800 mq della struttura esistente, ampliando con altri 400 mq da realizzare ex novo per arrivare alla superficie minima richiesta”, spiega il primo cittadino pattese.

A San Piero per di più la struttura avrebbe già dovuto chiudere ma proprio per via dell’emergenza l’attività è stata prorogata fino al 30 giugno, scadenza ormai prossima. L’ulteriore proroga sembra scontata, ma l’ufficialità ancora non c’è. “La attendiamo a breve, così ci è stato assicurato dall’Asp – spiega la sindaca Cinzia Marchello – lavoriamo per salvaguardare la struttura, il progetto, a lunga durata, è quello di farne un centro di eccellenza per i malati di alzheimer”

Intanto per la Rsa di Patti è arrivato l’impegno dell’Asp alla manutenzione straordinaria del plesso. Impegno sottoscritto dal commissario Bernando Alagna con nota formalizzata al primo cittadino pattese, nella quale l’Azienda sanitaria di Messina promette di dare corso alla manutenzione e ripristino dei locali, nelle more della definizione della trafila giudiziaria. Dei lavori però non c’è ancora traccia. A stoppare le attività della residenza, infatti, è stato il ricorso al Tar di Catania della ditta seconda aggiudicataria dell’appalto. Anche la trafila giudiziaria, però, è ancora ferma.