societa'

Penna (Millevetrine): “Le isole pedonali per trasformare Messina” INTERVISTA

MESSINA – Sandro Penna, lei è esponente di una famiglia di commercianti alla sua quarta generazione e presidente dell’associazione “Millevetrine”, in prima fila per l’isola pedonale. Qual è la sua idea di città?

«Come commerciante, rilevo che non ci sono oggi soluzioni alternative, per il commercio tradizionale, se non organizzando il centro commerciale della città con isole pedonali e percorsi dove la gente si ritrovi. Dove abbia il piacere di gustarsi la città. Commercio tradizionale – ricorda Penna (nella foto), ora candidato al Consiglio comunale nella lista “Franco De Domenico sindaco” – che deve combattere contro i grossi gruppi, contro Internet e la liberalizzazione delle licenze».

L’isola pedonale può diventare una forma di alternativa a misura umana rispetto al commercio online?

«Sì, non esiste altra forma di difesa da questo tipo di globalizzazione, dalla quale siamo aggrediti quotidianamente, giorno e notte, dato che il commercio su Internet non si ferma mai. Noi, invece, facciamo i conti con costi completamente differenti».

Tuttavia, alcuni suoi colleghi commercianti hanno attaccato l’isola pedonale durante l’amministrazione Accorinti, sostenendo che danneggiava l’attività…

«Si tratta di una falsa leggenda. In base a questo ragionamento, non esisterebbero le isole pedonali in nessuna parte del mondo. Al contrario, i negozi all’interno delle isole pedonali hanno riscontri commerciali d’importanza gigantesca. Prova ne sia che i fitti e le locazioni delle botteghe, all’interno delle isole, hanno un valore decisamente superiore rispetto alle altre locazioni commerciali. Locazioni relative a negozi che si trovano in strade dove c’è un passeggio di auto o un parcheggio».

Quali sono gli interventi necessari perché Messina abbia una vera e propria isola pedonale?

«Bisognerebbe mettere mano a una modifica del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), affinché buona parte del centro della città, dove esistono i negozi storici messinesi, abbiano questo luogo. Da “non luogo” e da parcheggio a salotto della città: questo è il passaggio necessario».

Via dei Mille potrebbe diventare il salotto della città?

«Sì. Il punto di partenza del nostro ragionamento è l’esperienza di via dei Mille. La godibilità che ne abbiamo avuto nei mesi natalizi, quando è stata pedonalizzata, è indimenticabile. Ed era un fatto riconosciuto da tutta la città, con una partecipazione fortissima».

Secondo lei potrebbe diventare permanente l’isola pedonale?

«L’associazione “Millevetrine” parte proprio da questo assunto. L’isola pedonale permanente è l’unico modo per recuperare il territorio, facendo installazioni artistiche e piantumando. Un’occasione per trasformare l’aspetto della città».

Oltre alla via dei Mille, quali altre zone di Messina potrebbero diventare isole pedonali?

«Ci sono traverse importanti, tra via dei Mille e il viale San Martino, penso anche alla via Giordano Bruno, che potrebbero diventare pedonali. In generale, il quadrilatero che sta intorno al viale San Martino potrebbe essere pedonalizzato».

Due interventi indispensabili dovrebbero riguardare gli affitti, spesso cari, e i parcheggi. Che ne pensa?

«Il problema dei parcheggi è ormai un falso mito perché le direttive europee non finanziano più parcheggi nei centri delle città. Li finanziano nei punti d’interscambio, dove il cittadino lascia l’automobile e prende il mezzo pubblico per raggiungere facilmente il centro pedonale».

E gli affitti?

«Ogni proprietario d’immobili dovrebbe farsi i conti e considerare che abbiamo subito un terremoto. Dieci anni di crisi e due anni di Covid. Di certo, calmierare i fitti sarebbe un gesto importante da parte dei proprietari immobiliari».