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Polizia locale, Pd e LiberaMe interrogano Musolino e De Luca: “In 80 negli uffici”

MESSINA – Le “problematiche legate alla gestione dei Vigili urbani di Messina, alla obiettiva carenza di organico e alla ormai canonica mancanza di un comandante” sono al centro di una interrogazione presentata dai consiglieri del Pd e di LiberaMe. Problematiche “che si sono appalesate in tutta la loro gravità anche in questi giorni di enorme traffico cittadino causato dal fenomeno del controesodo estivo, aggravato da un prevedibile afflusso di persone nell’Isola ben maggiore degli anni precedenti a causa della pandemia. Si stima circa 2 milioni di persone in più, con conseguente maggiore attraversamento in città di auto e tir finalizzati al traghettamento dello Stretto”. I firmatari del documento (Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Claudio Cardile, Felice Calabrò, Alessandro Russo e Biagio Bonfiglio) hanno posto una serie di quesiti al sindaco Cateno De luca e all’assessore alla Polizia municipale Dafne Musolino (e con loro al direttore generale e alla segretaria generale). Il primo chiarimento richiesto riguarda “la procedura di trasferimento di circa 80 appartenenti al Corpo dei Vigili urbani nei ruoli civili dell’amministrazione, in quanto risultati inidonei al cosiddetto “servizio su strada”. Si chiede di conoscere “come tale decisione si armonizza con l’ultima ricognizione di fabbisogno del personale (giusta determina del 31 dicembre scorso) nella quale era stata indicata una carenza di 72 posti in categoria C, tra cui rientrano i Vigili urbani. Si chiede poi “se esiste un provvedimento dirigenziale che dichiari l’esubero di tale categoria in seno al corpo dei Vigili tanto da poter disporre il trasferimento (distacco, mobilità?) nei ruoli civili dell’Ente”. Ed ancora: “Quali conseguenze comporta – oltre all’evidente vantaggio economico per l’Ente di non dover corrispondere le indennità previste dal loro contratto nazionale di lavoro – il fatto che tali “inidonei” non rivestano più la carica di agente di polizia locale”. Nell’interrogazione si chiede anche “se esiste una disposizione normativa o contrattuale che preveda che all’interno del Corpo dei Vigili debbano permanere soltanto soggetti idonei al servizio su strada. E se è intendimento di questa Amministrazione, conseguentemente, far sì che non esista più alcun Vigile urbano che svolga servizi negli relativi uffici; se tale trasferimento nei ruoli civili comporta cambio di mansioni o di qualifica, e se si può prospettare ipotesi di eventuale demansionamento degli appartenenti al Corpo trasferiti a funzioni civili”. Ed infine “se, non appena tale procedura sarà completata, si può ventilare il rischio di mancata organizzazione dei servizi interni al Corpo”.

I consiglieri del Pd e di LiberaMe vogliono sapere dal sindaco e dall’assessore Musolino “se esiste qualche profilo di incompatibilità nell’affidamento del ruolo di dirigente ad interim della Polizia Municipale all’attuale direttore generale dell’Ente Federico Basile, dovuto al fatto che attualmente egli si trova in una situazione di potenziale conflitto tra funzioni di “controllore” come Direttore generale, e “controllato” come dirigente alla Polizia municipale ad interim”.

I consiglieri intendono anche sapere se è intendimento dell’Amministrazione comunale “intraprendere la strada della proroga dei contratti scaduti ai 46 Vigili urbani già assunti, o se invece si intende provvedere a nuove assunzioni a tempo determinato, anche in ottica di ottenimento dei finanziamenti previsti dal decreto ministeriale valevoli fino al 2023 e, in tal caso, se si vuole o meno prevedere in qualche modo il recupero in seno al Corpo di questi 46 Vigili urbani il cui contratto di lavoro è appena scaduto”.