MESSINA – “Avanti con la costruzione del ponte ma occorre dare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali nella progettazione esecutiva”. Per il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto (Adsp), Mario Mega, sono necessari alcuni interventi e correttivi in fase di progettazione. Per Mega, bisogna concentrarsi sulla mobilità dei pendolari. E ancora: creare un sistema di trasporto per via marittima, sostitutivo di quello stabile sempre disponibile e immediatamente attivabile nei casi di necessità, che operi con oneri di servizio pubblico. E ancora: occorre strutturare “un sistema di collegamento con mezzi marittimi tra la Sicilia e il Continente integrato con quello del ponte”, E, infine, trovare una soluzione per le navi da crociera giganti, in modo che possano passare sotto la grande opera.
Di seguito l’intervento in audizione del presidente dell’Adsp alle commissioni riunite Trasporti e Ambiente della Camera dei deputati.
“Tra i Porti di Messina, Villa San Giovanni e Reggio Calabria transitano ogni anno, prendendo come riferimento i dati aggiornati all’anno 2022, circa 10.000.000 di passeggeri sia a piedi che a bordo di circa 2.200.000 autovetture e circa 1.000.000 di mezzi pesanti; più dell’80% di questi valori totali si riferiscono alla sola tratta Messina/Tremestieri-Villa San Giovanni. Per tutti questi trasferimenti vengono effettuate circa 100.000 corse annue, tra traghetti e navi veloci.
Mediamente, inoltre, sullo Stretto di Messina, al netto del traffico merci, giornalmente transitano non meno di 20.000 passeggeri di cui almeno un quarto pendolari che si spostano quotidianamente per lavoro tra le città di Messina e Reggio Calabria. Nei periodi estivi, in corrispondenza ai massicci spostamenti di turisti verso la Sicilia, i flussi di passeggeri e mezzi possono arrivare anche al doppio.
Nell’Area dello Stretto vi è quindi una forte domanda di mobilità dei passeggeri e delle merci che può essere distinta in tre grandi tipologie:
Affinché queste condizioni straordinarie, ma che statisticamente non sono trascurabili, possano essere affrontate e superate si ritiene che dovrebbe essere prevista l’istituzione, per legge, di un sistema di trasporto per via marittima sostitutivo di quello stabile sempre disponibile ed immediatamente attivabile che operi con oneri di servizio pubblico evitando che lo stesso, svolto come oggi in regime di libero mercato, lasci privi di tutele, sia sulla priorità di accesso che sui costi del servizio stesso, gli utenti e in particolare quelli ad alta valenza sociale o istituzionale.
Una terza osservazione attiene alla possibilità che per l’attraversamento del ponte sia previsto un pedaggio. In questi casi, normalmente, il preesistente sistema di traghettamento con mezzi navali non viene completamente eliminato ma si riorganizza per presentare una offerta concorrenziale in termini di costi di attraversamento (anche a fronte di tempi di percorrenza maggiori) a vantaggio in particolare del traffico dei mezzi pesanti. Se a questo si somma la necessità di consentire i servizi sostitutivi di cui si è detto al punto precedente appare indispensabile continuare a sviluppare progetti di miglioramento delle infrastrutture portuali che siano anche in grado di assicurare meccanismi per gestire con flessibilità eventuali criticità aumentando la resilienza del sistema di attraversamento stabile/dinamico nel suo complesso.
In tale ottica si ritiene che debba essere strutturato un sistema di collegamento con mezzi marittimi tra la Sicilia e il Continente integrato, per quanto attiene alle connessioni stradali, con quello di gestione del ponte che sia attestato per il traffico pesante tra i porti di Tremestieri (in corso di realizzazione) e quello di Villa San Giovanni (da delocalizzare nella nuova ubicazione a sud dell’attuale, secondo le previsioni dei documenti di programmazione dell’Adsp dello Stretto, al fine di eliminare gli impatti negativi degli attuali ormeggi sull’ambito urbano). Mentre per quello passeggeri si dovrà far riferimento al porto di Messina sul lato siciliano e a quelli di Villa San Giovanni e di Reggio Calabria sul lato reggino.
Questi interventi, come quelli di integrazione sul sistema delle connessioni viarie, dovrebbero essere individuati come interventi di interesse nazionale prioritario e strategico e come tali dovrebbero beneficiare di appositi finanziamenti e procedure di semplificazione per la rapida attuazione oltre che il coinvolgimento diretto della Adsp dello Stretto in appositi tavoli tecnici di supervisione della progettazione e della realizzazione del ponte per evitare disallineamenti nei programmi di infrastrutturazione.
Una quarta ed ultima considerazione attiene alla determinazione del franco utile navigabile al di sotto del ponte. Da quanto riportato nella relazione del Gruppo di Lavoro MIT (già MIMS) del 30/04/2021 dal titolo “La valutazione di soluzioni alternative per il sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina” l’altezza libera prevista al di sotto del ponte sarà di 65 metri. Tale altezza si ritiene che rischi di compromettere in maniera significativa la possibilità di consolidare e sviluppare i traffici marittimi che si sviluppano dal Mediterraneo (anche provenendo dal Canale di Suez) verso il Tirreno attraverso lo Stretto di Messina per quel che attiene le navi portacontainer e le navi da crociera e che interessano non solo il porto di Messina ma anche quello vicino di Gioia Tauro e tutti gli altri del bacino tirrenico.
Il fenomeno del gigantismo navale, che ancora non appare destinato a fermarsi visto le notizie che si leggono sugli ordini in portafoglio ai più importanti cantieri internazionali, ha portato in navigazione navi molto più grandi rispetto anche solo a quelle in circolazione una decina di anni fa ed alcune di esse ormai scalano con regolarità i porti italiani e nello specifico anche il porto di Messina.
Per quanto riguarda le navi da crociera da quest’anno nel Porto di Messina scalerà la MSC World Europa, nave di 205.700 T.S.L. per una lunghezza di 333,3 metri ed un numero di passeggeri, oltre all’equipaggio, di 6.762 unità a pieno carico. L’altezza sulla linea di galleggiamento di questa nave è di 68 metri e quindi già superiore all’altezza libera sotto il ponte. Questa nave, solo nel 2023, è previsto che operi 29 scali per un totale di circa 200.000 passeggeri in transito per, quindi, circa 1/3 del totale dei passeggeri attesi nel porto di Messina.
Tra le navi programmate nel 2023 di più grandi dimensioni anche la Celebrity Beyond, del gruppo Royal Caribbean, che ha un’altezza di 58 metri sulla linea di galleggiamento ed una capacità di passeggeri a pieno carico di 3.000 unità. Considerati i n.13 scali programmati sono previsti quindi circa altri 40.000 passeggeri.
L’impossibilità del transito della prima nave e il rischio che anche la seconda non gradisca, per ragioni di sicurezza visto il piccolissimo franco residuo sempre al netto di agitazione ondosa o condizioni del mare tali da assicurare l’altezza di progetto in galleggiamento, di passare sotto al ponte costituiscono una grande preoccupazione per la conservazione del traffico crocieristico nel Porto di Messina che ormai costituisce una delle principali, se non l’unica, fonte di alimentazione dell’economia portuale e turistica della città.
Già oggi poi solcano il mare navi ancora con maggiori altezze (tipo la Simphony of the Seas con una altezza di 72,5 metri del Gruyppo Royal Caribbean) che tuttavia non è escluso che nei prossimi anni potrebbero scalare nel porto di Messina visti gli importanti lavori di potenziamento delle infrastrutture programmate e in corso di realizzazione ed il grande appeal che ha l’area dello Stretto, con il Porto di Messina gateway di accesso, dal punto di vista turistico per le bellezze naturaliste, paesaggistiche e storiche presenti. Nei cantieri sono in progettazione e costruzione navi ancora più grandi e quindi aumenta la preoccupazione che, senza una adeguata progettazione del Ponte sullo Stretto, il Porto di Messina possa essere escluso dalle rotte crocieristiche a vantaggio di altri porti.
Si auspica, pertanto, che in fase di progettazione esecutiva si tenga conto di queste circostanze aumentando l’altezza libera sotto il ponte ed assicurando soprattutto un franco di sicurezza tale da consentire il passaggio del naviglio esistente e di quello che ragionevolmente sarà disponibile nei prossimi anni”.